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Veleno natalizio: Fini nel mirino di Belpietro

Troppo rumore per nulla, mentre la notizia dei guai per il caposcorta che salvò la vita al direttorissimo Belpietro, passa in sordina. Altra favoletta svanita come la bolla del cazzottone a Capezzone...

Cosa ci tocca leggere, santo Babbo Natale, ma cosa ci tocca leggere, in queste squinternate feste natalizie. E io che pensavo di farla franca fino alla Befana! E invece il solito moto rivoltoso mi costringe a scrivere: e voi sareste pure giornalisti? Ma cosa vi hanno insegnato, cosa avete imparato, vorrei tanto sapere, se poi mi sfornate articoli che manco i datati fotoromanzi della Lancio godevano di tanta fantasia!

Nemmeno il tempo d'insediarsi, il mastino Feltri, ed eccolo qua l'editoriale killer di Belpietro che sa tanto di scuola Littoriana, uscito ieri su Libero. Non soddisfatto, Maurizio ribadisce la tiritera anche in diretta al Tg1. Minzotin non si fa sfuggire l'occasione per appoggiare l'ennesima bufala. Queste sono le notizie di prima pagina e di prima serata: un becero gossip basato sul nulla, sulle parole (?) di uno sconosciuto e di una mignotta. Non un riscontro, manco l'ombra di un fatto. L'attentato commissionato a Andria non ha alcun fondamento, perché non v'è fissato manco uno straccio di appuntamento con Fini, nell'agenda politica del Comune. Mentre una meretrice parla di qualcuno che somigliava a Gianfranco. E' difficile trovare teorie più accampate di queste, ma quel che è ancor più raro è trovare un giornalista, degno di questo nome, che le sostenga tanto da pubblicarle pure in primissima posizione.

E non finisce qui. Oggi, sia il Giornale che Libero, ripartono alla carica con questi titoli: L'intervista a luci rosse che getta fango su Fini. (Notare il "non ci sono testimoni"). E I falliti attaccano Libero. Neanche il pudore di tacere. Troppo rumore per nulla, mentre la notizia dei guai per il caposcorta che salvò la vita al direttorissimo Belpietro, passa in sordina. Altra favoletta svanita come la bolla di sapone del cazzottone a Capezzone, atte solamente a influenzare la disinformata opinione pubblica sconvolta da una guerra mediatica alla stregua delle peggiori servette.

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