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Varoufakis accusa Syriza di tradimento

Yanis Varoufakis ha un grande seguito in Grecia e in molti lo vorrebbero addirittura come Premier.

Yanis Varoufakis

L’ex ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, si è scagliato duramente contro il suo stesso partito Syriza accusando coloro, che hanno sostenuto l’accordo con i creditori europei, di aver ‘tradito’ la stragrande maggioranza dei greci.

“Se le elezioni anticipate porteranno il risultato di un nuovo governo che sarà portatore di un mandato popolare per attuare l'accordo del 13 luglio con i creditori europei, allora io non posso prendere parte”, lo ha chiaramente affermato lo stesso Varoufakis in un'intervista pubblicata sul settimanale francese ‘Le Nouvel Observateur', rilasciata poche ore prima delle dimissioni del premier Alexis Tsipras.

Il tradimento referendario

L’ex ministro ha nuovamente criticato il governo per non aver preso in considerazione il referendum di luglio in cui oltre il 60% dei greci aveva respinto i piani della Troika. “La leadership politica greca, me compreso, – afferma Varoufakis - non è riuscita a cogliere la volontà di resistenza popolare espressa dal risultato referendario e non ha avuto la capacità di trasformarla in una forza capace di porre fine all'autoritarismo e all'assurdità del sistema imposto dai creditori europei”.

La sua contrarietà al terzo piano di salvataggio della Grecia non è certo una novità, Varufakis ha già più volte criticato l’accordo del 13 luglio, sia all’interno degli organismi politici di Syriza come pure in uscite pubbliche presso i giornali di mezzo mondo.

Varoufakis uscirà da Syriza?

È questa, in sostanza, la grande domanda. Varoufakis ha sempre dichiarato di voler essere ‘politicamente attivo’ e di impegnarsi per il bene della Grecia e dei greci. Quello che ancora non è chiaro è se Varoufakis uscirà o meno da Syriza per far parte di Unità Popolare, il nuovo partito e gruppo parlamentare creato pochi giorni fa da 25 parlamentari della sinistra radicale interna a Syriza.

Per Unità Popolare sarebbe una grande occasione, anche perché Varufakis è un personaggio molto popolare e potrebbe spingere in alto il consenso di un gran numero di greci a favore della nuova formazione politica. Un altro bel colpo sarebbe l’adesione a Unità Popolare del presidente del parlamento greco, Konstantopulu Zoe, che però non ha ancora sciolto la sua riserva.

Il futuro della Grecia è quindi nuovamente nelle mani dei greci, il 20 settembre dovranno scegliere ancora una volta il proprio destino, sperando che non sia del tutto inutile come è stato per il referendum del 6 luglio.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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