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 Home page > Tribuna Libera > Vanità 2° atto

Vanità 2° atto

Continuando la conversazione inerente la "vanita'", ammirando in particolare la posa sinuosa di

quest'esemplare animale, che con massima naturalezza esprime l'armonia universale della bellezza, pur non essendo per nulla contaminato da tutte le strutture e sovrastrutture che rendono l'essere umano vanitoso, notiamo che la sua posizione richiama un'autenticita' atavica, pur appartenendo all'era contemporanea.
 
V'e' da premettere che per "vanita'" in generale non s'intende esclusivamente tutto cio' che rimanda alla bellezza ma anche all'affermazione di se', ovvero l'immagine della forma e del contenuto fusi insieme, così da generare quell'autoammirazione che a volte sconfina in arroganza, prevaricazione e assolutismo. L'egocentrismo, infatti, rappresenta la naturale evoluzione di questo vizio, e quando esso travalica i confini naturali entro cui, ogni individuo, oggetto di ammirazione per le proprie e reali capacita', in misura minore o maggiore, sviluppa quel sano narcisismo che lo rende leader incontrastato, la problematica diviene importante.
 
Tanto più se, nell'analisi comportamentale, si evince che il soggetto non possiede alcuna capacita' reale, ma, come si diceva, banali e inconcludenti sovrastrutture a cui egli riferisce in via sempre piu' assidua, tale da esserne totalmente dipendente. In effetti, viviamo nell'era digitale, dove l'autenticita' delle cose e' rappresentata, purtroppo, sempre piu' di rado.
 
Il trionfo della finzione, della banalita' e della futilita' e' presente quotidianamente sotto gli occhi di tutti e cio' che ancor di piu' preoccupa e' rappresentato dalla continua necessita' di vivere in tali contesti, come fossero droghe che attanagliano l'individuo nella sua assuefazione mentale. Il cigno di cui al fotogramma, si mostra in tutta la sua eleganza senza per questo sminuire cio' che esso stesso e', e rappresenta, ovvero forma e contenuto fusi insieme.

11 gennaio 2018                                        Mario R. Zampella

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