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Videocracy: ma servirà a qualcosa?

Un autentico trionfo, secondo i mezzi di informazione, è stata la proiezione l’altroieri al lido di Venezia del docu-film "Videocracy" diretto dal regista italo-svedese Erik Gandini. Il documentario, come tutti ormai ben sappiamo, tratta dell’evoluzione della televisione italiana negli ultimi trent’anni, e in particolare di colui che ha dominato la scena nelle televisioni commerciali: Silvio Berlusconi.

Racconta in realtà quello che tutti sanno e che molti fanno finta di non sapere ovvero: il pazzesco declino di questo mezzo di informazione, dove non conta più l’essere, bensì l’apparire; un viaggio nel mondo delle veline, dei tronisti, dei grandi fratelli, delle isole dei famosi e di tutti gli strani personaggi che ruotano attorno a questo mondo. Ovviamente non ho visto questo documentario, lo vedrò appena sarà accessibile al grande pubblico, ma il tema in questione mi sta particolarmente a cuore e quindi penso meriti una piccola riflessione. Io non vedo più la televisione ormai da tempo, eccezion fatta per alcuni programmi sportivi: calcio, F1, mondiali di atletica, etc...; non la guardo più per il semplice fatto che non trovo ormai più nulla di interessante, nulla che valga la pena di essere visto.

Il trash e il gossip dominano sovrani, per cui a chi come il sottoscritto non interessano i pettegolezzi e i programmi dove l’unico scopo è fare bella mostra di ragazze seminude, non resta che rifugiarsi in rete. Devo confessare una cosa: sono piuttosto demoralizzato. Lo sono perché vedo che la situazione è sempre peggiore, non ci sono segni di meglioramento, ma anzi si sprofonda sempre più in basso. La televisione italiana (rai o mediaset non cambia poi un granchè) non sente nessuna esigenza di cambiare, di riacquistare una certa credibilità, di elevare, per quanto possibile, il livello culturale del paese, ma si limita a confezionare i soliti programmetti di intrattenimento che alla fine si assomigliano tutti.



Incredibilmente, almeno dal mio punto di vista,questi programmi fanno ancora ascolti rilevanti, e capita spesso girando per strada di sentire persone che parlano del tronista, della velina o attricetta del momento. Paradossale (o forse no) che in un paese un ragazzo/a che studia per 20 anni, che si laurea, che raggiunge un’elevata professionalità nel ramo a cui ha deciso di dedicare la vita, finisca per lavorare in un call center per 800 euro al mese, mentre chi ha un bell’aspetto fisico e la sfacciataggine di mostrarsi in pubblico, di palesare sostanzialmente la sua mediocrità, venga premiato con fama e denaro. Purtoppo gran parte della colpa non sta nei media, quanto in noi stessi che continuiamo a seguire e ad appassionarci a tutto ciò e così facendo rendiamo popolari personaggi che non avrebbero titolo per esserlo.

Un documentario può risvegliarci da tutto ciò? No di certo, anche se è giusto che questa situazione venga descritta. Chi è causa del suo mal pianga se stesso, e forse questo genere di televisione ce lo meritiamo, visto che sostanzialmente non facciamo un granchè per modificarla.

PS: lasciarla ogni tanto spenta sarebbe un ottimo inizio

Commenti all'articolo

  • Di Andy (---.---.---.25) 7 settembre 2009 10:52

    Un altro documentario che rafforzerà la figura di Berlusconi, fatto da personaggi di "sinistra" il cui unico obiettivo è quello di far restare Silvio al potere il più a lungo possibile. Ne hanno bisogno per ottenere voti (chi ha veramente il coraggio di votare pd, sinistra e libertà ecc...?) così come la lega ha bisogno degli immigrati.

    Alla fine sono contenti quelli del pdl che possono fare le vittime (e potenziare la figura di un coglione) e allo stesso tempo sono contenti quelli del pd che possono godere dell’idiozia del premier.

  • Di pv21 (---.---.---.52) 7 settembre 2009 17:22

    "Non presumere malizia dove basta la stupidità" diceva un certo R.J.Hanlon. Si potrebbe dire che è Tutta colpa di Carosello se siamo finiti in mano a Audiende e replicanti e siamo Travolti dalle informazioni. Non si salva neppure Internet, con i suoi milioni di utenti. Neppure Internet è la "verità". Chiunque ormai può raccontare la "sua" verità con tanto di immagini. Alla fine non si trova più la verità dei fatti. Questo porta con sè confusione e disorientamento. Ed ecco il rischio peggiore. Le idee hanno da sempre bisogno di un "volto" che le rappresenti. Quando "verità" e "idee" hanno lo stesso volto scatta la trappola mediatica ed il cerchio si chiude sulla libertà di informazione e ... di scelta. (c’è di più => http://forum.wineuropa.it

  • Di giuliano (---.---.---.34) 7 settembre 2009 18:05

     Sono d’accordo con te, notto che ultimamente i programmi televisivi sono ripetitivi e tendono ad avere nei programmi invitati che già lavorano nella stessa rete, forse per un risparmio. 
    I soldi da investire siono sempre meno, questo è dovuto al calo della pubblicità nelle reti televisive e con ciò riscaldano la minestra per l’ennesima volta, sempre le solite faccie e i soliti film ingialliti.
    Ma la gente non si stufa?

  • Di Andy (---.---.---.200) 7 settembre 2009 22:53

    No non l’ho visto... e allora? Mica ho detto che fa schifo o che è fatto male. Ho detto che come al solito sarà un altro pseudo-documentario su come la società italiana sia stata influenzata dalla televisione e sia stata imbarbarita con l’avvento delle tv private di Berlusconi. E allora? Le sappiamo già queste cose... lo sanno tutti. Perchè dovrebbe essere diverso dagli altri 2000 documentari, 10000 libri che trattano questo argomento?

    La gente è stupida e più glielo si fa vedere (o si cercadi fargielo capire), più si autoconvincerà che in realtà la sua stupidità è una cosa normale. Risultato? Berlusconi al governo da 8 anni, pdl e lega che ottengono sempre più consenso e il futuro sarà molto nero.

  • Di bastiano (---.---.---.198) 13 settembre 2009 15:40
    bastiano

    triste

    un film tristissimo
    se ne poteva fare a meno

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