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Usa, non ci sono medicinali per l’iniezione letale: sospesa un’esecuzione

La direzione delle prigioni del South Carolina si è arresa all’evidenza: mancano i medicinali necessari per eseguire, tramite iniezione letale, una condanna a morte. L’ultima esecuzione in questo stato era avvenuta nel 2011 e da allora non si erano più fatti nuovi acquisti mentre le scorte erano andate scadendo.

Così per il momento Richard Bernard Moore è salvo (la sua esecuzione era prevista il 4 dicembre) e i suoi avvocati potranno presentare ulteriori ricorsi contro l’esecuzione.

Moore, 55 anni, è da quasi 20 anni nel braccio della morte per l’omicidio di un commesso di un negozio.

Il protocollo in vigore nel South Carolina prevede che l’iniezione letale sia composta da pentobarbital per la sedazione, pancuronio per fermare la respirazione e cloruro di potassio per provocare l’arresto cardiaco.

La progressiva indisponibilità dei farmaci, dovuta alla volontà delle aziende farmaceutiche globali di sospendere le forniture di propri prodotti per la pena di morte, ha costretto molti stati degli Usa a sospendere e rinviare esecuzioni – come nel caso di Moore – ma ne ha spinto altri a ripristinare vecchi metodi come la sedia elettrica o a condurre veri e propri esperimenti su esseri umani, usando solo uno o due dei tre farmaci o ricorrendo a fornitori sconosciuti, con esiti agghiaccianti.

 

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