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Unioni civili, Fine Vita, Sale del Silenzio: buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

La buona novella laica di luglio è che tanti comuni hanno iniziato a celebrare le unioni civili. Con la legge ormai approvata, diverse amministrazioni stanno predisponendo le formalità necessarie per consentirne la celebrazione e la registrazione. Il 23 luglio è stato finalmente firmato il decreto attuativo, dopo l’ok del Consiglio di Stato, dal primo ministro Matteo Renzi, dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e dal ministro dell’Interno Angelino. Il giorno dopo, a Castel San Pietro Terme, vicino Bologna, si è celebrata la prima unione civile. Il decreto è arrivato dopo un periodo di stallo, bloccato soprattutto dall’inattività del ministro Alfano, cosa che ha suscitato la reazione dell’opinione pubblica e sui social la diffusione dell’hashtag #alfanomollaildecreto. Renzi ha telefonato a Dario Guarise, malato di tumore che si era appellato al governo affinché velocizzasse i tempi, in quanto era preoccupato di non poter lasciare la sua eredità al compagno di una vita. Diverse amministrazioni si sono distinte per la volontà di trovare cavilli al fine di boicottare o rendere più difficili le unioni civili, ma altri sindaci hanno invece risposto con entusiasmo: tra le grandi città, hanno mostrato di essere ben disposti ad esempio i primi cittadini di Bologna, Milano, Torino.

Una sentenza del Consiglio di Stato ha bocciato la determinazione della Regione Lombardia discriminatoria verso le coppie sterili, riguardo l’accesso alla fecondazione eterologa. Per la corte è illegittimo distinguere tra procreazione assistita omologa ed eterologa, facendo pagare solo nel secondo caso. Il Consiglio di Stato ha quindi respinto l’appello della Regione, confermando quanto già disposto dal Tar: è “una disparità di trattamento lesivo del diritto alla salute delle coppie affette da sterilità o da infertilità assolute”.

È stata depositata presso l’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna una risoluzione, da parte di 10 consiglieri Pd, per promuovere l’istituzione di “sale del silenzio” presso Auls e aziende ospedaliere, utilizzabili da tutte le confessioni e dai non credenti. Nel testo viene citata come “precedente esperienza sperimentata” la convenzione con l’ospedale di Cona (FE), grazie all’impegno del circolo Uaar di Bologna, nell’ambito dell’Assistenza morale non confessionale (Amnc).

Sempre in ambito Amnc, da segnalare che una lettera di Flaviana Rizzi, responsabile del servizio di Assistenza, è stata pubblicata nell’inserto di Torino del quotidiano La RepubblicaL’intento era quello di sensibilizzare i responsabili della Città della Scienza e della Scienza sulla necessità di prestare attenzione alle istanze di atei e agnostici in ambito sanitario. Il dirigente dell’Ufficio per le relazioni con il pubblico della Città della Salute di Torino risponderà con una lettera pubblicata sullo stesso quotidiano in data 24 luglio 2016, rassicurando sulla prossima stipula di un nuovo protocollo d’intesa.

La nuova sindaca di Torino Chiara Appendino (sempre M5S) si è distinta per prese di posizione laiche. Dopo che alcuni manifesti del gay pride erano stati imbrattati con delle svastiche, si è recata di persona ad affiggere nuovi manifesti, denunciando il gesto indegno. Ha anche partecipato, in prima fila e con fascia tricolore, al gay pride della città, in cui era presente il nostro circolo torinese. Sono giunte al termine il 30 luglio le manifestazioni dell’Onda Pride, in cui i nostri circoli sono scesi in piazza con tanto entusiasmo per sostenere i diritti civili delle persone lgbt. Appendino ha inoltre presenziato alla festa che segna la fine del digiuno del Ramadan (Eid al-Fitr) organizzata dalla locale comunità musulmana con un discorso che ha ricordato l’importanza della laicità in una società plurale.

Per arginare la diffusione della disinformazione e il calo preoccupante della copertura dei vaccini, la Federazione dell’Ordine dei medici ha approvato all’unanimità un documento in cui si ribadisce l’importanza di questo strumento di prevenzione. Non solo, stabilisce che il consiglio di non vaccinarsi, “in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica” che può portare a provvedimenti disciplinari fino alla radiazione. Una problematica ormai presa sul serio anche dalle istituzioni. Da apripista fa la Regione Emilia-Romagna, con una proposta di legge presentata dal governatore Stefano Bonaccini e gli assessori Elisabetta Gualmini e Sergio Venturi, rispettivamente a welfare e sanità, per rendere rendere obbligatorie le vaccinazioni per i bambini iscritti agli asili nido pubblici.

Mentre diversi comuni si danno a iniziative clericali come l’imposizione dei crocifissi nelle aule consiliari, quello di Pontoglio (BS) già noto per aver posizionato cartelli pro-radici cristiane viene condannato a toglierli, pubblicare la sentenza sul sito istituzionale e su un quotidiano locale e a pagare 5 mila euro perché tale iniziativa è discriminatoria. Nella sentenza del giudice del tribunale di Brescia Andrea Tinelli si legge infatti che “Il punto non è se tale proposizione corrisponda o meno al vero, la questione è che detto stato di cose, ammesso che sia tale, non può essere strumentalizzato da un ente pubblico per ostacolare o condizionare, foss’anche nella semplice forma della persuasione, il libero esercizio dei diritti costituzionali da parte di coloro che non si riconoscono nel substrato culturale del Comune”. Perché lo Stato italiano non è confessionale ma “improntato al principio di laicità” e “ragioni di razza e religione non possono pregiudicare l’eguale godimento dei diritti fondamentali dell’individuo, fra i quali figura quello della libertà di circolazione e soggiorno”.

Un lutto purtroppo ha colpito il mondo laico, con la scomparsa di Max Fanelli. Anche l’Uaar sosteneva le coraggiose battaglie di Fanelli per il fine-vita, il testamento biologico e il diritto all’autodeterminazione, in particolare con lo stretto contatto degli attivisti di Senigallia, città dove viveva. Proprio Senigallia ha visto un piccolo risveglio laico, memore della tradizione antipapalina, quando il Comune per compiacere la diocesi ha deciso di posizionare i sigilli di Pio IX, nativo della cittadina, inserendoli ex novo nella pavimentazione di piazza Garibaldi, durante l’opera di ristrutturazione e riqualificazione dell’area. Il 22, 24 e 26 luglio le realtà laiche della zona, tra cui la delegazione Uaar di Senigallia, hanno dato vita ad alcune iniziative per sensibilizzare la cittadinanza. Intanto, il Comune di Ancona, ha approvato il registro per lasciare disposizioni riguardo il fine-vita.

 

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