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Ungheria, al voto la legge "anti-Soros" che vuole mettere la morsa alle Ong

Martedì 8 maggio in Ungheria si terrà la prima seduta del neo parlamento eletto ad aprile.

Tra le prime questioni in discussione c’è anche il cosiddetto pacchetto di leggi “anti-Soros” presentato a febbraio che, se approvato, imporrebbero un nulla osta di sicurezza nazionale e un permesso governativo a quelle organizzazioni non governative (Ong) che il governo considera “a sostegno della migrazione”.

Una volta approvate, le nuove norme colpirebbero le Ong che promuovono campagne, condividono materiale informativo, organizzano reti e reclutano volontari per sostenere l’ingresso e la permanenza in Ungheria di persone che cercano protezione internazionale. Queste leggi richiederebbero, inoltre, alle Ong di pagare una tassa pari al 25% di qualsiasi finanziamento estero volto a “sostenere la migrazione”. 

Il mancato rispetto di questi requisiti potrebbe portare a sanzioni esorbitanti, alla bancarotta e infine alla chiusura delle Ong prese di mira. Il governo sarebbe dunque di fatto in grado di controllare e limitare le attività di molte espressioni organizzate della società civile ungherese. 

Tra le associazioni prese di mira c’è anche Amnesty International Ungheria, che rischia di chiudere. La sua direttrice Julia Ivan ha dichiarato:

“Amnesty International ha tutte le intenzioni di portare la nuova legge repressiva sulle Ong in tribunale, a livello sia nazionale che internazionale. Non ci adegueremo fino a quando non avremo esaurito tutti i possibili ricorsi. Abbiamo fiducia che i tribunali ci daranno ragione e che questa legge repressiva sarà annullata. Nel frattempo, come altre Ong, porteremo avanti le nostra attività per chiamare il governo a rispondere del suo operato e stare dalla parte di chi subisce violazioni dei diritti umani”. 

C’è ancora una possibilità che il parlamento ungherese non approvi le leggi proposte. La società civile in queste settimane è più volte scesa in piazza.

Qui, Amnesty International sta raccogliendo messaggi di solidarietà per la sezione ungherese e per le altre Ong a rischio in Ungheria. 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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