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 Home page > Tribuna Libera > Una tassa europea su Google?

Una tassa europea su Google?

Alcuni paesi della UE stanno discutendo nuove regole per il Web e le testate . Alcune aziende e colossal digitali infatti minimizzano le tasse versate al fisco. L'impegno dei governi per rimediare alla diseguaglianza è costante ma inefficace.

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Bruxelles ha infatti fatto la proposta di concordare una tassa digitale universale, ma raggiungere un'intesa in un mercato globale così vasto non è affatto semplice.Ad esempio le entrate pubblicitarie di Google o Facebook in Spagna vengono trasferite in Irlanda. Aluni stati europei preferiscono lasciare le cose così come sono: per esempio Lussemburgo Svexzia e Irlanda hanno una tassazione ridotta che viene accusata essere dumping fiscale.

Ciò provoca il blocco della cosiddetta “tassa Google europea” . La UE deve quindi trovare un accordo sulla questione in un contesto quello attuale segnato dall'aumento del debito e dal crollo delle entrate fiscali.

Web tax, la tassa che divide l'Europa: a chi piace: ItaliaFranciaBelgio e Regno Unito. Ci so no poi Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi: nell'ipotesi in cui venisse istituita una web tax europea, questi tre Stati dovrebbero pagare il prezzo più alto. Web tax, la tassa che divide l'Europa: a chi non piace: l'idea di una web tax per i colossi del digitale, almeno in un primo momento, sembrava aver trovato il consenso della maggior parte della UE ma la contrarietà degli USA ha spaccato ancora di più l'Europa; la Germania vacilla, temendo i dazi sulle auto europee e le conseguenze che potrebbero avere sull'industria tedesca, senza dimenticare i cosiddetti paradisi fiscali dell’Ue, ovvero quei Paesi che applicano aliquote molto basse alle multinazionali, che proprio per questo motivo li scelgono per “piazzare” i loro uffici.  Google tax: cosa prevede la proposta di tassazione: le azioni poste in essere nella Web Tax, riguardano sia la fornitura di servizi online, come banner, pop up, indicizzazione e visualizzazione di link sponsorizzati sui motori di ricerca, annunci pubblicitari via email, social network e dispositivi mobile. Google web tax:

 IrlandaLussemburgo e Paesi Bassi. Nel caso in cui venisse istituita una web tax europea, questi tre Stati sarebbero quelli a pagare il prezzo più alto, facendo i conti con maggiori svantaggi. Il quotidiano belga Le Soir, riporta uno studio interno alla Commissione europea: "le entrate di Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi subirebbero un duro colpo e trovare un'intesa sulla web tax che metta d'accordo tutti non sarà semplice, ma in caso di successo, il difficile verrà dopo, quando bisognerà placare l'ira (e i dazi) di Trump".

"L'altro emendamento Web Google Tax è stato proposto dall'onorevole Carbone, che ha previsto per gli operatori stranieri che utilizzano abitualmente per la loro trasmissione dei dati IP italiani come operatori con stabile organizzazione in Italia e quindi soggetti al pagamento delle tasse italiane calcolate sui redditi percepiti nel nostro Paese" dice il periodico theitalianthimes (www.theitalianthimes.it).

Nello specifico: "display Advertising: banner pubblicitari statici e interattivi inseriti nelle pagine web, pop up e pop-under, finestre web non controllabili dall'utente.

Alessandro Bonafede

redazione di ass. ISOLA www.isolacolombia.org

Questo articolo è stato pubblicato qui

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