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 Home page > Attualità > Società > Una Social Card e due Moncler

Una Social Card e due Moncler

 

Stamattina sono andato alla Posta.

Il tabellone elettronico segna 121.
Prendo il numeretto, 187.
Una fila interminabile, infinita.

Uomini e donne, anziani e bambini.

Sono questi i momenti che osservo la società,
il cambiare delle stagioni e degli umori.
La mutevolezza degli esseri umani.

Il silenzio delle loro espressioni.

Scruto quasi tutti,
penso non mi sia sfuggito proprio nessuno.

Fuori piove. C’è un cielo nero.

Arriva una signorina da lontano spingendo un passeggino.
Avrà avuto al massimo un 25 anni.
 
Nel passeggino spinge un bambino bellissimo. Capelli biondi, occhi azzurri.
Si ciuccia il ditino mentre fissa il tabellone elettronico.
Ora è proprio il turno di sua madre.
Con uno slancio un pò snob e un pò nevrotico la signorina spinge il passeggino e arriva davanti allo sportello. Guarda con aria minacciosa l’operatrice dietro allo sportello, ed inizia a lamentarsi che sulla sua Social Card non ci sono i 120 euro.

L’operatrice dà un’occhiata al tesserino blu, dà un’occhiata alla signorina,
e prova a fare alcune verifiche: "Numero di cartà di identità sbagliato".
Fa alcune modifiche e le dice "Ora dovrebbe andare meglio".
Le restituisce la card e la saluta.

La signorina ed il bimbo, a vederli,
sono una bellissima coppia.
 
Una coppia da children fashion show alle sfilate di Pitti Bimbo.

In particolare ho notato che indossavano due piumini neri della Moncler.
Indossavano due giubbini da 500 euro, ma il gioco vale la candela, perchè il prezzo sembra valga la qualità del tessuto. La pioggia sembrava gli rimbalzasse addosso come gli sguardi dei passanti.

"Ostenta, con disinvoltura" è la prima regola che ti insegnano quando inizi a calcare le passerelle, quandi inizi a far parte del Jet Set delle Fashion Victims.
La signorina ripone la social card nel taschino interno del giubbino e corre a fare la spesa.

La pappina per il bimbo anche oggi è assicurata.




 
 Stavo pensando che, per assurdo, una social card in un taschino di un giubbino da 500 euro è paragonabile ad un operaio che muore sul lavoro.
 
Come un ossimoro.

Come se l’Italia fosse il Paese di chi muore nei cantieri per lavorare,
ma anche di chi vive di elemosina per vestire Moncler.
 
Come se l’Italia fosse il Paese, e gli Italiani i cittadini
che non hanno nulla in comune.
 

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