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Home page > Tempo Libero > Fame&Tulipani > Un laboratorio, due mani e tanto amore. Il Fornaio Anarchico

Un laboratorio, due mani e tanto amore. Il Fornaio Anarchico

Lo scopro dal web, da dove condivide e racconta la sua filosofia, da dove traspare la personalità e la grinta, ma avevo bisogno di sentirne la forza dal vivo e vedere quelle mani che impastano con vigore per completare la sua ricetta.

Presto detto, Daniele mi accoglie nella sua magica dimora, a Saludecio. I bimbi che si rincorrono e rotolano sul prato, Cristina la moglie che con una dolcezza unica ci fa gli onori di casa, il cane, le romantiche colline mozzafiato che raggiungono il mare a vista d’occhio e il famigerato laboratorio, da dove arriva il gusto, il profumo e si respira la sacralità del pane e i riti pagani di una volta.

Il Piccolo Forno Marziali ha radici ben radicate nella nostra Romagna e guarda al futuro con una lungimiranza inaspettata. Il territorio si deve mordere, non solo mi direbbe Daniele, anche godere.

“Mio padre mi ha insegnato a fare e ad amare il pane, mio nonno a potare le viti, a fare il vino e ad amare la terra, io ho riflesso questo sapere nelle mie creazioni”.

Ed e così, la tradizione e la qualità vengono a galla, il consumismo rimane finalmente lontano, ci sono le persone, quelle che ci mettono la faccia, che si scrivono sul petto i propri valori e ne fanno la propria bandiera che guida senza timore questa REsistenza.

Un anarchico, un fornaio, un ricercatore del gusto e del piacere.

Mi si apre un mondo, vedo le mani che impastano con passione e furibonda precisione la ciambella romagnola che non mi è mai sembrata così buona e così maledettamente genuina, nonostante lo strutto che guai a me se non lo metto come ingrediente essenziale nella ricetta.

Pagano ma devoto ad un unico Dio, San Giovese. Zucchero di qua, un po’ di farina di là, ci racconta delle sue ricette ed inforna la sua creazione. Non solo tradizione, perché le lune piene con mandorle nocciole e zenzero non le avevo mai immaginate prima in un laboratorio dove le stelle invece di arrivare da una guida, arrivano dall’alto e lo rendono illuminato solo per l’allegria e la vita che ne viene fuori.

Tante le creazioni, interamente tagliate a mano per mantenere la tipica caratteristica del dolce fatto in casa, con i migliori ingredienti del territorio che hanno un "uomo vero dietro". Non ci sono conservanti, coloranti o aromi chimici. Le mani sono il primo ingrediente che crea e il primo che assaggia.

Una degustazione di crema enorotica a dita ciucciate? Sì, vedere per credere. Una sua invenzione “da bere, da mordere, la leccare”: cioccolato, nocciole e sangiovese.

Il bustreng, le gallette del vinaiolo, le voci di piacere delle fave di cacao in sangiovese, biscottini al sale di Cervia e cannella, biscottini integrali con fiori di lavanda e cacao, schiacciatine arance e olive: un veloce assaggio che solo in selezionate fiere enogastronomiche si possono trovare. 

La Terra Trema e il Raduno dei Sovversivi del Gusto? Andare per credere, una presa di posizione e un attacco frontale al conformismo e al piattume.

Daniele scava, punta al nocciolo, ne vede l’essenza. E’ una ricetta che fa bene. Al gusto, allo spirito di ribellione, alla voglia di semplicità e di condivisione. E’ una poesia dove le parole e i suoni diventano da mordere,“ispirate al calore ed al sapore di una Bellezza Enogastronomica come dice lui.

Apparecchiamo fuori, "sgardelliamo’" verdure dell’orto, olio nostrano della casa di sotto, candele, vino di poeti sconosciuti alla massa, ciambella, risate, respiri e sogni che dall’aria entrano dentro.

Esci così, con un profumo e una certezza che la speranza per un mondo migliore c’è!

 
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