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Home page > Tempo Libero > Cinema > Un fantastico via vai: l’inutile film di Pieraccioni

Un fantastico via vai: l’inutile film di Pieraccioni

Ora, non è che a Leonardo Pieraccioni gliel’abbia ordinato il medico di fare un film all’anno. Diciamo che Un fantastico via vai avrebbe potuto benissimo evitarcelo. Il film racconta sempre la stessa storia vista mille volte e non fa ridere… ma proprio mai.

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Pieraccioni questa volta è un padre di famiglia con due gemelle, sposato con Serena Autieri. La sua vita scorre via monotona e sempre uguale, così alla prima (o forse l’ultima) incomprensione con la moglie ne approfitta e fugge.

Va a vivere in una casa con quattro studenti e così si disintossica dal suo quotidiano.

Ovviamente la sua presenza non lascia indifferenti i quattro giovani e lascerà un segno profondo nelle loro vite. Uno scambio di esperienze, di vita, di sogni, che servirà a tutti per ripartire con le proprie vite.

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Si ride poco, quindi. Anzi non si ride affatto.

La vicenda è banale, classica, senza nulla di nuovo. Pieraccioni lancia quattro bravi giovani attori e poi si affida agli amici di sempre per ruoli secondari e apparizioni.

Così abbiamo Massimo Ceccherini e Giorgio Panariello in ruoli assolutamente dimenticabili e Maurizio Battista e Marco Marzocca in una coppia che ha poco da regalare.

Non funziona praticamente nulla, ed anche l’idea di autocitarsi con la fuga de I laureati (che già si vede nel trailer) finisce per sembrare più un nostalgico testamento che non un riferimento al tempo che passa.

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