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Un campiello in musica

Per i veneziani assistere alle commedie di Goldoni è sempre un piacere, ma trovarsi ad ascoltare un’opera tratta da una commedia di Carlo Goldoni e musicata dall’amato concittadino Ermanno Wolf-Ferrari è addirittura una festa.

Alla recita de Il Campiello al Teatro Malibran, che ci ha accolto proprio nel bel mezzo del celebre Carnevale nell’ambito dell’iniziativa “I teatri del Veneto alla Fenice”, di veneziani ce n’erano molti. Questa specificazione va fatta perché i veneziani si sentono da anni relegati in un cantuccio dall’orda di turisti che “si propaga, si raddoppia” e dilaga per le calli, e ben coglie questa realtà con amara ironia la simpatica Pat Carra nella vignetta che sempre troviamo nelle prime pagine del programma di sala: “Bondì Venezia cara, bondì Venezia mia” saluta una giovane dal balcone… ma è una turista con berrettino e macchina fotografica a risponderle: “Non è tua, è dei turisti.”

Commedia lirica in tre atti, su libretto in dialetto di Mario Ghisalberti, arriva a Venezia prodotta dal Teatro Sociale di Rovigo e si rivela uno spettacolo simpatico, d'impatto assai accattivante. Ermanno Wolf-Ferrari aveva una marcia in più per musicare le opere di Goldoni e da Le Donne Curiose del 1903, arriverà a Il Campiello del 1936 attraverso I Quatro Rusteghi, Amanti Sposi -tratto da Il Ventaglio- e La Vedova scaltra.

A proposito de Il Campiello il musicista ebbe a dire che non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di un libretto poiché la versificazione goldoniana era già di per sé adatta, ma il lavoro del Ghisalberti è senz’altro prezioso: peccato che il Teatro La Fenice abbia deciso di non sopratitolare l’opera, perché a gran parte del pubblico è sfuggita così la delicatezza e la bellezza del lavoro del librettista. Abbiamo assistito alla recita del secondo cast, e ce ne dispiace, perché conosciamo la grazia, la versatilità e la bella voce di Roberta Canzian (Gasparina), ma Claudia Pavone ha comunque affrontato il ruolo con la morbidezza della voce e il piglietto del carattere che sono richiesti dal personaggio.

Tutto il cast adeguato e omogeneo: Max René Cosotti, Dona Cate Panciana; Anna Viola , Lucieta: Nicola Pamio, Dona Pasqua Polegana; Carolina Lippo, Gnese; Julija Samsonova Khayet, Orsola; Giacomo Patti, Zorzeto; Italo Proferisce, Anzoleto; Maurizio Leoni, il Cavaliere Astolfi; Gabriele Bolletta, Fabrizio dei Ritorti. Classicissime e venezianissime le scene del laboratorio Sormani Cardaropoli di Milano, tradizionali i costumi. Vivace la regia di Paolo Trevisi arricchita dai movimenti coreografici della Compagnia Fabula Saltica ideati da Claudio Ronda. Stefano Romani dirige l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e il Coro Li.Ve.

 

Foto: Wikipedia

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