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Ultimatum alla terra: un messaggio rivolto all’umanità intera

Ultimatum alla terra è un film del 2008 di Scott Derrickson. Il film è un remake dell’omonimo film del 1951. Un asteroide si sta avvicinando alla terra e potrebbe colpire New York: per la precisione la zona di Manhattan. L’asteroide quando arriva a New York si rivela essere una gigantesca sfera luminosa.

Dalla sfera esce un essere dalle sembianze umane. Tale essere viene catturato e portato in un centro di studio dove parla con Helen, un astrobiologa. Diversi scienziati, poi, studiano l’alieno e gli fanno delle domande ma l’unica cosa che l’essere dice è che il pianeta Terra non appartiene all’uomo.

Helen e suo figlio adottivo, Jacob, aiutano Klaatu, così si chiama l’essere alieno dalle sembianze umane, a sfuggire ai militari. Poi la donna scopre le reali intenzioni dell’alieno e della specie a cui questo appartiene: l’alieno è arrivato sulla Terra ed è il rappresentante di una confederazione di civiltà che ha il compito di preservare i rari pianeti in grado di ospitare la vita, come la Terra. L’alieno dice ad Helen che l’umanità intera è un pericolo per la sopravvivenza del pianeta Terra e se l’umanità intera verrà eliminata il pianeta sopravviverà.

Helen cerca di far cambiare idea all’alieno sull’umanità e per convincerlo lo porta dal padre, che è un premio Nobel. Il padre di Helen dice all’alieno che gli esseri umani quando si trovano davanti ad un precipizio poi cambiano. Intanto gli alieni cominciano ad attaccare gli uomini con uno sciame immenso di creature biomeccaniche. Lo sciame polverizza tutto quello che incontra sul suo percorso: palazzi, macchine, camion, persone etc. Allo stesso tempo delle sfere luminose come quella arrivata a Manhattan, sfere di tutte le dimensioni, salvano esemplari di tutte le specie dallo sterminio dell’umanità. Tali sfere hanno la funzione diarche da salvataggio.

Poi l’essere alieno assiste alla “quasi” morte di Jacob per colpa dello sciame di insetti biomeccanici e si convince che c’è anche un altro lato dell’umanità che egli non conosce, come gli aveva riferito anche un suo compagno mandato sulla Terra molti anni prima per indagare sugli esseri umani. L’alieno capisce, allora, che l’umanità ha il diritto e la capacità di riscattarsi. All’umanità, allora, viene concessa un’altra possibilità: ad una condizione, però, ora l’umanità dovrà sopravvivere senza l’ausilio dell’elettricità, come vediamo dalle ultime scene del film.

Nel film l’umanità torna ad una condizione pre-rivoluzione industriale: tale cosa fa capire che lo sfruttamento eccessivo del pianeta Terra è cominciato proprio allora, con la Prima Rivoluzione Industriale. È da allora che è cominciato lo sfruttamento oltremodo sproporzionato dei combustibili fossili che ha portato all’inquinamento atmosferico attuale, al global warming e al cambiamento climatico, cose che stanno portando il pianeta alla distruzione.

Il film in questione, allora, rappresenta una forte critica all’umanità intera che ha promosso le cause che hanno portato al global warming e al cambiamento climatico. Un’accusa forte senza scusanti: un film che contiene un monito categorico e implacabile. Klaatu rappresenta un giudice inflessibile, una sorta di dio venuto sulla Terra nel giorno del giudizio universale. Come non scorgere, allora, anche un messaggio biblico nel film, messaggio biblico che si coglie anche con la citazione del diluvio universale.

Il film fa anche riflettere sul progresso tecnologico in generale: progresso tecnologico non visto negativamente dall’alieno. È la degenerazione del progresso tecnologico, portata dall’insensatezza umana, che ha portato alle conseguenze su citate oltremodo dannose per il pianeta. Il film mostra una realtà di finzione che spaventa, una realtà terrificante dove si vede la fine del mondo avvicinarsi inesorabile: tale realtà di finzione sembra avere soprattutto la funzione di scuotere le coscienze per portarle al cambiamento. Infatti, solo uncambiamento radicale ed epocale potrà salvare l’uomo. In queste ultime riflessioni, è presente il messaggio politico, umano e sociale del film, messaggio rivolto all’umanità intera.

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