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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > UDIN&JAZZ 2017. Toquinho conclude una lunga notte brasiliana

UDIN&JAZZ 2017. Toquinho conclude una lunga notte brasiliana

Il cartellone del festival Udin&Jazz, lodevolmente attento a cogliere le realtà più significative del Jazz italiano, con due presentazioni di novità discografiche – una prodotta dal festival, “Hallways, Remembering Jim Hall” di Gaetano Valli; l'altro da Caligola Records, “Songs for Africa di Claudio Cojaniz”- termina con una serata interamente dedicata alla Musica Popolare Brasiliana. Il 13 luglio dalle ore 21 al Castello di Udine, in diretta con Rai radio Uno, Max De Tomassi, il popolare conduttore della trasmissione “Brasil”, condurrà “A Night in Brasil”.

Aprirà la serata il trio della cantante friulana Letizia Felluga, con Giovanni Ceccarelli al piano e Alessandro Marzi alla batteria, la quale dedicherà un omaggio ai compositori più conosciuti della MPB.

A seguire, il quartetto di Maria Gadù. Nonostante la giovane età, la cantante, chitarrista e percussionista ha già al suo attivo collaborazioni con Gilberto Gil e Caetano Veloso, storici epigoni del Tropicalismo. Prima di emergere, Maria si è fatta le ossa come artista di strada: Accanto a lei sul palco, Federico Puppi, violoncello e voce, Lancaster Pinto, basso, chitarra, voce, Felipe Roseno, batteria.

A concludere una serata che si preannuncia caldissima, tempo permettendo, è stata invitato Toquinho con la sua Band. Nato a san Paolo nel 1946 come Antonio Pecci Filho, di chiare origini italiane, il chitarrista, compositore e cantante si forma a Rio de Janeiro negli anni '50, all'epoca in cui iniziava a svilupparsi il movimento della Bossa Nova, attraverso artisti quali Joao Gilberto, Vinicius De Moraes, Tom Jobim, Baden Powell. Ma è la collaborazione con Chico Buarque de Hollanda a farlo conoscere ed apprezzare dall'ambiente intellettuale ed artistico brasiliano, grazie alla scrittura della struggente “Lua cheia” (luna piena) nel 1965. Poco dopo conosce il poeta e diplomatico Vinicius De Moraes, con il quale rimarrà fino alla morte. Con lui inciderà tra i tanti un disco con Sergio Endrigo e Sergio Bardotti, al quale parteciperà il poeta Giuseppe Ungaretti (“La vita, amico, è l'arte dell'incontro”, 1969) e qualche anno dopo “La voglia, la pazzia, l'innocenza e l'allegria”con Ornella Vanoni, che lo renderà noto e amato in Italia,con la complicità della TV nazionale, rigorosamente in bianco e nero. Tra gli album di successo, “Aquarela”, in versione originale ed italiana (Acquarello), il quale contiene una versione in portoghese di “Tutta 'n'ata storia” di Pino Daniele. Nel 1990 partecipa con Paola Turci al festival di Sanremo. Tra gli spettacoli di successo portati in tour anche nel nostro Paese, il narrativo “canta Brasil”.

 

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