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Tour: il trionfo dell’istrione Voeckler

10a tappa, Macon-Bellegarde sur Valserine. Vince Voeckler su Scarponi e Voigt.

A volte sono i piccoli particolari a fare la differenza. A scavare quel sottile ma incolmabile gap tra la vittoria e la sconfitta. Perché mentre il secondo è il primo dei perdenti, il primo classificato, il vincitore è colui che sfrutta al meglio ogni congiuntura astrale a lui potenzialmente favorevole. Come quando non si può aspettare il lavoro altrui per riportarsi sotto ad un compagno di fuga che si lancia verso il vicino traguardo: bisogna controscattare, se no addio sogni di gloria. O come quando è più proficuo aspettare, temporeggiare, per poi scatenare ogni riserva di energia fin sotto il traguardo, là dove ogni fatica quasi diventa dolce.

Voeckler non ha colto l'attimo dell'attacco del belga Devenyns, né quello del tentativo tappa-buchi spinto dal tedescone Voigt. Ha aspettato. Ha temporeggiato. E dopo, solo dopo, si è scatenato. La vittoria che coglie lo ripaga della perfetta strategia adottata. Strategia, invece, fatale al primo degli sconfitti, il nostro marchigiano Michele Scarponi: ha esitato troppo. O forse, semplicemente, aveva meno benzina, nel proprio motore, da consumare.

La decima tappa ha presentato anche la prima salita Hors Categorie, l'inedito (al Tour) Col du Grand Colombier, con la cima a 43 km dal traguardo. Nulla si è mosso, o quasi. Giusto Van den Broeck ha provato, con due allungi subito stoppati dal gruppo dei migliori tirato, come sempre, dagli uomini Sky. E' nella discesa del Colombier che si agita la corsa: Vinci Nibali prova a staccare la maglia gialla Wiggins. Ma il tentativo, seppur da ammirare per padronanza tecnica della mezzo (la bicicletta) ed alta dose di coraggio, porta solo un minuto di vantaggio. Il treno Sky si organizza, non si scoraggia, e, guidato da Porte, riporta il gruppo sul buon Vinci, ad una ventina di km dall'arrivo.

Dove si ammireranno, poco dopo, le grandi e mai banali qualità di un attaccante di razza, tanto amato dai francesi, propri connazionali: l'istrionico e tenace Thomas Voeckler.

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