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Torrepaduli (Lecce): l’ombra della recessione anche intorno alla fiera - mercato di S. Rocco?

 Secondo tradizione, il sedici di agosto inizia con la sveglia alle 6.30, la partenza in macchina alle 7 e l’arrivo a Torrepaduli una ventina di minuti dopo.

 

 

E, però, questa volta, già nel parcheggiare l’autovettura all’ingresso del paese, si avverte un’aria strana, calma e quiete come mai, neppure l’ombra di gruppi accampati negli uliveti d’intorno, il vigile portatosi lì per regolare il traffico sembra aver poco da fare. Niente folla.

Subito dopo, colpisce la strana frase di un anziano: “La ciuccia è cretta, nunn’è chiui Santu Roccu” (l’asina è morta, non è più S. Rocco).

Le baracche dei primi ambulanti lungo la strada che porta al vecchio centro abitato si contano sulle dita di una mano, non si odono le abituali esortazioni e arringhe ad alta voce dei venditori addetti, prevale più che altro il cinguettio o “piu piu” di uccellini e animali da cortile. Da qualche stia, anche le tribù di conigli fanno capolino meste, quasi imbambolate.

Raggiunto il centro della località, a pochi metri dalla chiesa matrice, lo stesso bar, sempre gremito, si presenta pressoché vuoto; nei pressi, trovasi allestita all’esterno la consueta piccola esposizione di giocattoli e/o articoli decorativi per la casa in terracotta, ma la via principale che dalla parrocchia conduce sino al piazzale del santuario di S. Rocco è letteralmente un deserto.

Nessun venditore, nessuna bancarella, sede stradale sgombra e pulita, niente codazzi di giovanotti e signorine brandenti bottiglie semivuote e traballanti a seguito della notte insonne; solamente tre - quattro camioncini di dolciumi a ridosso dello slargo.

Il curioso chiede a una donna del posto, intenta a ramazzare di buon ora l’uscio della propria abitazione, se, per caso, la fiera – mercato non sia stata spostata in una zona diversa: la risposta è però negativa. Fatto sta che, da un anno all’altro, il panorama commerciale ha letteralmente cambiato volto.

Immutati, di contro, i gruppi di fedeli all’esterno e all’interno del santuario, accorsi a Torrepaduli per mera devozione al Santo pellegrino nativo di Montpellier, sempre emozionante la lenta sfilata accanto al suo simulacro.

Che dire, è proprio crisi nera? Non ci sono più soldi neppure per la tradizionale puntata alla fiera – mercato di S. Rocco?

La verità giusta non si pone propriamente in tali termini, è più attendibile ritenere che si siano rivoluzionate le mode e modificate le scale di priorità dei consumi. Ad esempio, si pensi che, in Italia, sul solo fronte dei giochi legali d’azzardo s’investono annualmente 80 miliardi (stima del 2011), ben sedici volte il fatturato annuo di Las Vegas. Si tratta di una parentesi contingente oppure il rito della trasferta a Torrepaduli il 16 agosto rimarrà unicamente nei ricordi?

Ad ogni modo, stamani, chi scrive non ha mancato di acquistare, da un contadino, tre - quattro chili di verdure e, a parte, cinque mini animaletti in terracotta per i nipotini.

 

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