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Torino: “Sì al burqa in pubblico, è espressione religiosa”

La Pro­cu­ra di To­ri­no ha ar­chi­via­to il caso di una don­na di Chi­vas­so, di re­li­gio­ne isla­mi­ca, che cir­co­la­va con il bur­qa ri­co­no­scen­do un’ec­ce­zio­ne re­li­gio­sa. Un cit­ta­di­no ave­va in­via­to una se­rie di espo­sti de­nun­cian­do il fat­to.

Ma il pm Pao­lo Bor­gna ha la­scia­to ca­de­re la que­stio­ne so­ste­nen­do che non si può ap­pli­ca­re la leg­ge Rea­le, che vie­ta a qua­lun­que al­tro cit­ta­di­no di co­pri­re il vol­to, per­ché in que­sto caso si trat­ta di una ma­ni­fe­sta­zio­ne del cre­do re­li­gio­so. Se­con­do il pro­cu­ra­to­re in­fat­ti in­dos­sa­re quel velo sa­reb­be “in os­se­quio, se­con­do un’in­ter­pre­ta­zio­ne dif­fu­sa, ai prin­ci­pi del­la re­li­gio­ne isla­mi­ca”. 

Va in­fat­ti ri­co­no­sciu­to il di­rit­to, san­ci­to dal­la Co­sti­tu­zio­ne, di “ma­ni­fe­sta­re in qual­sia­si for­ma, an­che at­tra­ver­so la pro­pria im­ma­gi­ne este­rio­re, la pro­pria fede e la pro­pria ap­par­te­nen­za re­li­gio­sa”. An­che per­ché la don­na mo­stra­va co­mun­que il vol­to quan­do le ve­ni­va ri­chie­sto di iden­ti­fi­car­si e in ospe­da­le.

Il tema del velo in­te­gra­le è mol­to con­tro­ver­so e se ne di­bat­te an­che tra i lai­ci. Tant’è che sia a de­stra sia a si­ni­stra si so­stie­ne la le­git­ti­mità dell’ec­ce­zio­ne re­li­gio­sa. Re­sta da chie­der­si però se sia op­por­tu­no con­ce­de­re si­ste­ma­ti­ca­men­te del­le ec­ce­zio­ni a leg­gi per il solo fat­to di ave­re una giu­sti­fi­ca­zio­ne re­li­gio­sa.

Il ri­schio è in­fat­ti quel­lo di apri­re del­le vo­ra­gi­ni nell’or­di­na­men­to, per­met­ten­do il con­so­li­dar­si an­che in Ita­lia di un co­mu­ni­ta­ri­smo di stam­po con­fes­sio­na­li­sta. Ri­ve­la­to­si pro­ble­ma­ti­co e fal­li­men­ta­re in pae­si come la Gran Bre­ta­gna, con gra­vi vio­la­zio­ni dei di­rit­ti e del­le li­bertà so­prat­tut­to di don­ne e bam­bi­ni.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.108) 14 giugno 2012 11:35

    Ma quale religione, ma per favore quando usciremo dal medioevo!! Quella donna è un cittadino dello Stato laico e non un membro del clero che è obbligato ad indossare delle vesti religiose! La religione te lo tieni dentro in casa tua poiché Dio non ha bisogno di vesti religiosi per convincersi che uno crede oppure no!! Facciamola finita con queste pagliacciate!! :(

  • Di (---.---.---.251) 14 giugno 2012 11:38

    Il problema è duplice: se da una parte si concede un’eccezione alle leggi vigenti per rispettare un credo religioso si crea un pericoloso precedente; viceversa, se si scavalca il diritto di esprimere liberamente la propria religione si entra pericolosamente nella sfera privata dell’individuo e anche in questo caso di crea un pericoloso precedente. 
    Io credo che il compromesso sia stato buono e giusto: il burqa viene concesso, ma la donna deve identificarsi se è ciò che le viene richiesto per motivi di sicurezza, rispettando la sua dignità e la sua integrità e consentendole di rispettare la legge in tutta serenità, come a tutti.
    Mi preoccupa di più la risposta dell’opinione pubblica, nella quale si annidano quei fanatici che amano strappare il velo per strada alle donne musulmane. In questi anni ogni concessione legittima alle minoranze viene vista come una violazione del diritto del cittadino "regolare" (la versione italiana del Wasp americano: bianco, cattolico, eterosessuale) ed è questo che crea il più pericoloso dei precedenti. 

  • Di (---.---.---.108) 14 giugno 2012 11:58

    Allora dobbiamo leggistimare le costrizioni che impongono alla donna ocidentale di metersi il velo o il burka quando visitano per turismo o per lavoro i paesi musulmani???? Visto che stiamo cambiando le nostri leggi perchè non chiediamo anche agli Stati arabo-islamici di cambiare le loro leggi?

  • Di (---.---.---.105) 15 giugno 2012 11:28

    Mi sembra che l’articolo 8 della Costituzione Italiana affermi che le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.

    Non mi consta che l’ordinamento giuridico italiano sia cambiato per quel che riguarda la possibilità di presentarsi travisati in pubblico nè per quanto riguarda la parità di dignità fra uomo e donna. O forse, in nome di uno stupido multiculturalismo, vogliamo introdurre in Italia tante legislazioni separate quante sono le religioni o le culture presenti sul suolo nazionale? E quale legislazione applicheremo quando si verificheranno conflitti fra appartenenti a culture diverse?

  • Di (---.---.---.223) 16 giugno 2012 18:46


    Mi dispiace proprio che sia un magistrato a voler concedere questa cosiddetta eccezione alla religione Islamica di concedere il burqa, non sarà forse che il giudice si stia convertendo anche lui a tale religione? Credo che, come uomo colto dovrebbe chiedere a queste persone che per prima cosa qui siamo in Italia e, non nell’Islam, e come cittadini Italiani non abbiamo tale usanza medioevale, poi, dato che si parla di manifestare la propria religione, dove è egli scritto nelle sacre scritture della bibbia che è la parola di Dio che, i credenti fedeli debbano portare il burqa?? Non sarà forse una eresia puramente di fanatismo religioso?
    Qui sta la sapienza dei savi!!
    Cordialmente, Roberto De Angelis.

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