The wolf of Wall Street, quel simpaticone di Di Caprio
Altro colpo nel pieno centro del bersaglio per il buon vecchio Martin Scorsese. Sì, perchè The wolf of Wall Street è un film divertente, esagerato, assolutamente godibile e con un Leonardo Di Caprio davvero star nell’accezione hollywoodiana del termine.
Jordan Belfort è un broker. Ma un broker di quelli bravi, senza scrupoli ed in grado in pochi anni di accumulare una fortuna. La sua filosofia è semplice: facciamo guadagnare soldi virtuali ed intanto ci intaschiamo commissioni fatte di dollaroni reali.
E la applica senza mezzi termini e senza pietà per i clienti, vera carne da macello al servizio del proprio arricchimento. Crea una società, si circonda di persone fidate, sposa una biondona da paura e passa le sue giornate tra droga, prostitute e giochi allucinanti.
Poi però l’Fbi comincia ad indagare sui suoi traffici e le cose precipitano.
Divertente, istrionico, coinvolgente, un film da godere dal primo all’ultimo minuto seguendo il racconto dello stesso Jordan che, in prima persona e con piena consapevolezza, racconta le proprie malefatte e la propria voglia di arrivare in cima.
Incredibili ed esagerate le sequenze nella società, dove dirigenti e lavoratori vari se la spassano arrivando a vere e proprie orge negli uffici. Diciamo l’esasperazione massima del concetto Googliano di luogo di lavoro.
Imbarazzanti invece le scene in cui un Di Caprio invasato arringa i dipendenti (la cosa imbarazzante è che in molte società – non solo americane – ho il terrore che funzioni proprio così, tra urla ed ovazioni).
Col buon Leo ci sono Jonah Hill ed una splendida Margot Robbie, accompagnati da una colonna sonora davvero notevole.
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