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The King’s Singers alla Fenice

Il sestetto vocale inglese ‘The King’s Singers’ ha tenuto un interessante recital di canti rinascimentali profani e sacri al teatro La Fenice all’interno della stagione di musica da camera ‘la dolce melanconia del tramonto’, curata dalla Società Veneziana di Concerti.

Ventuno sono state le composizioni eseguite, appartenenti a 15 autori. Dodici facevano parte della raccolta di madrigali ‘il trionfo di Dori’. Si tratta di una raccolta di 29 madrigali pubblicata nel 1592 a Venezia da Angelo Gardano. Dedicata a Leonardo Sanudo, si ritiene fosse stata concepita per le nozze celebrate nel 1577 dal nobile veneziano con Elisabetta Giustinian. La caratteristica comune ad ogni trionfo è che esso termina con il verso ‘Viva la bella Dori’. Dori è la ninfa madre delle Nereidi, con la quale viene identificata la futura sposa. 

Assai dotati tecnicamente, i sei cantanti – 2 controtenori, 1 tenore, 2 baritono, 1 basso – hanno eseguito brani di compositori famosi come Claudio Monteverdi (1567-1643) e Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), di poco conosciuti come Ippolito Baccusi (circa 1550-1609), Lelio Bertani (circa 1553-1612) e Gasparo Zerto (XVI°-XVII° secolo). L’illustre maestro cremonese è stato l’unico a non far parte degli autori de ‘Il trionfo di Dori’. Di lui i Singers hanno eseguito ‘Sì ch’io vorrei morire’ e due canti sacri ‘Cantate Domino’ e il mottetto ‘Adoramus te’, scritto per i Vespri della Santa Croce.

Gli artisti si sono alternati nella presentazione, in un italiano accettabile, delle diverse serie di canti. Perfettamente intonato, il sestetto ha conquistato brano dopo brano un pubblico attento e generoso, che non ha lesinato applausi, durante il set annunciato. Mentre è esploso in richiami a gran voce nei due gustosi bis : una medley di arie di Gioacchino Rossini, per le quali ogni cantante ha in qualche maniera impersonato uno strumento musicale, e ‘Nel blu dipinto di blu’, presentato come “ traditional italian melody”, in un azzeccato arrangiamento originale che ha valorizzato ulteriormente il successo internazionale di Domenico Modugno. Prima dell’inizio, la SVC ha offerto agli affezionati abbonati il volume ‘Il catalogo è questo…trent’anni di musica da camera a Venezia (1984-2014), a cura di Paolo Cossato, direttore artistico della Società, nel quale trovano spazio interpreti e brani di ogni concerto delle trenta stagioni musicali.

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