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The Colony: unica regola sopravvivere

The Colony è un thriller fantascientifico che parla di un mondo post-apocalisse, un mondo ghiacciato dove nevica sempre, un mondo nel quale vivere è davvero difficile. Infatti, è successo che nel 2045 l’umanità ha costruito delle torri meteorologiche le quali controllano il clima per il surriscaldamento globale. Le cose però non prendono una buona piega e comincia ad andare tutto storto: comincia a nevicare e da quel giorno la Terra diventa un pianeta freddo e senza vita.

Gli uomini, o quel che resta dell’umanità, vivono in dei bunker per sopravvivere al freddo pungente e sono sottoposti a mille privazioni: cibo razionato, condizioni igieniche davvero pessime, regole sociali assurde etc. Briggs e Mason, il suo vice, sono a capo di uno di questi bunker, la Colonia 7. Tale colonia riceve una richiesta di soccorso dalla Colonia 5 e Briggs parte in una missione di soccorso con Sam e Dexter.

Sam è molto innamorato di Kai, una donna addetta ai magazzini, la quale consulta di continuo un rilevatore meteorologico in cerca di qualche zona dove sia ancora possibile vivere, una sorta di oasi dove splende ancora il sole.

Briggs, Mason e Dexter si avventurano in un mondo ostile e oltremodo innevato e ghiacciato. Essi sostano in un velivolo caduto a terra per ripararsi dal freddo perenne che c’è nel mondo attuale. Nel loro cammino essi incontrano una città in rovina dove la neve “ha divorato” il paesaggio cittadino.

I tre uomini arrivano alla Colonia 5 e trovano un uomo rintanato e chiuso in una stanza, un uomo traumatizzato, un uomo in preda ad un terrore smisurato. Essi scoprono il motivo del terrore di questo uomo: ci sono degli uomini-cannibali che hanno fatto fuori gli abitanti della colonia. Tali cannibali cominciano a “cacciare” Briggs, Sam e Dexter e quest’ultimo viene ucciso da loro. Briggs e Sam, nella loro fuga, arrivano ad un ponte e, con il sacrificio di Briggs, il ponte viene fatto saltare in aria e la cosa ferma i cannibali, ma solo per il momento.

Infatti, i cannibali arrivano alla Colonia 7 e comincia una lotta senza esclusione di colpi tra gli abitanti della colonia e i cannibali. Molti uomini vengono uccisi ma una bombola di gas viene fatta saltare in aria e l’esplosione che ne deriva uccide tutti i cannibali tranne il loro leader. Quest’ultimo viene ucciso da Sam: egli, infatti, gli taglia la testa. Verso la fine del film Sam dice che al mondo ora esiste solo una regola: sopravvivere.

Il mondo rappresentato nel film in questione è davvero impressionante e suggestivo: un mondo in preda ad una glaciazione perenne, un mondo dove non esistono più regole e nel quale vige l’anarchia più assoluta. Gli abitanti di questo mondo vivono come animali, come delle bestie: essi perdono ogni barlume di umanità e commettono, di conseguenza, atti turpi e indicibili.

Il film, infatti, sembra proporre una sorta di contrasto tra civiltà e inciviltà, tra coloro che desiderano mantenere un “residuo” di regole sociali e coloro che agiscono come delle bestie feroci. Sam e Kai, con il loro amore, con il loro contatto umano si oppongono ad un mondo crudele e malvagio in cui gli uomini sembrano aver perso la testa, sembrano aver smarrito razionalità e intelletto.

Il film sembra porre diverse domande: in un mondo post-apocalisse ghiacciato e invivibile ha ancora senso comportarsi da essere umani? Ha ancora senso avere umanità e misericordia? Ha ancora senso trattare il prossimo con benevolenza? Se l’unica regola è sopravvivere, allora tutto è ammesso? Fin dove si può arrivare pur si sopravvivere? Cosa conviene sacrificare in nome della propria vita? Il film pone tutte queste domande e risulta un film estremamente complesso ed esistenziale anche se sembra, a prima vista, un film abbastanza superficiale.

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