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Tetto al contante fissato a livello europeo: un paese interdetto

Non sapete che pesci prendere? Siete paralizzati di fronte ad uno degli innumerevoli bivi che segnano lo spartiacque tra la dannazione e la rinascita, mentre sopra le vostre teste fischiano proiettili d’argento? Temete per il vostro particulare ma non volete inimicarvi nessun interlocutore domestico perché non si sa mai e comunque “qui non si parla di politica”? Decidete della vostra esistenza senza uno straccio di dati oppure sulla base di correlazioni spurie, non prima di aver toccato un corno rosso? Niente paura, abbiamo quello che fa per voi.

La soluzione è un bell’amministratore di sostegno, o giudice tutelare. In che senso? E come applicarlo ad un intero paese di invertebrati e di fazioni che passano il tempo masturbandosi ammirando, in modo anatomicamente sinergico, il proprio ombelico? Ecco qui: ce lo chieda l’Europa.

Non ci esprimiamo sui tetti per i pagamenti in contanti e non partecipiamo al dibattito politico; un tetto al contante fissato a livello europeo sembrerebbe però molto più importante ed efficace, visto che in Europa è prevista la libera circolazione di persone, merci servizi e denari.

Disse il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, in audizione in commissione Finanze della Camera sul decreto fiscale collegato alla manovra.

Ma non è geniale, tutto ciò? Il livello di ricorso al contante, nelle transazioni interne di un singolo paese, come variabile bisognosa di normazione europea ed assimilata alle quattro libertà fondamentali sui cui poggia la Ue. Ma come abbiamo fatto a non pensarci prima?

Un ottimo modo per invocare la terzietà di qualcuno o qualcosa in funzione di giudice, alla fine. Come dite? L’Europa siamo anche noi, in quanto partecipanti al processo decisionale e normativo comunitario? Beh sì, avete ragione. In astratto. Ma se la maggioranza dei paesi ci “imponesse” qualcosa, ecco che avremmo la perfetta motivazione per invocare il lodo arbitrale esterno, detto anche “vincolo”, non meno esterno. E comunque ricordate che, molto spesso, recepiamo direttive europee che abbiamo votato in una condizione di minorazione e di assenza di coscienza. Tipo quella sul bail-in, ricordate? Ecco la motivazione autentica per l’amministrazione di sostegno.

Ed anche i nostri sovranisti avrebbero di che essere soddisfatti, perché potrebbero denunciare la prevaricazione dell'”Europa” contro il nostro sovrano volere. In fondo, dal lodo al dolo il passo è più breve di quanto si pensi, soprattutto se si è malati di cospirazionismo. “Ci hanno ridotto la soglia del contante per ingessare la nostra economia, proprio ora che stavamo per riprendere alla grande!” Oppure “ci hanno aumentato la soglia del contante per fare prosperare l’evasione e crollare il gettito fiscale, causando deficit per costringerci alla loro maledetta austerità!”. Pensateci: un’entità esterna da incolpare, per l’Italia, è perfetta. Ma che dico: è la morte sua.

A voler essere malevoli e maliziosi potremmo dire che invocare l'”Europa” potrebbe anche servire per bloccare tutto sull’interno e preservare lo status quo, chi può dirlo. Ma è davvero triste vedere in che stato si è ridotto questo cosiddetto stato.

Foto: Pixabay

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