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Telethon per il male incurabile di cui soffre la nostra economia


 

Non solo Telethon, ma si contano a decine le organizzazioni che chiedono solidarietà monetizzata per la ricerca scientifica o per le attività di volontariato, che hanno il lodevole scopo di destinare il denaro raccolto per curare i mali che affliggono tante persone o l'intera società. C'è un'Italia che rischia di soccombere perché la sua economia è malata di insufficienza del sistema produttivo in fase terminale, e di iper indebitamento. Milioni di cittadini italiani sono colpiti dagli esiti di tale morbo: impoverimento, disoccupazione, precarietà, corruzione, malessere, sfiducia e debilitazione sociale. E' un male incurabile, difatti sinora non si è riusciti a curarlo.

E' assodato che il principio attivo fondamentale, con cui tentare una cura efficace, non sia contenuto in quantità sufficiente nelle casse dello Stato. Eppure, grazie alla mobilitazione sociale molti mali che prima si ritenevano incurabili oggi vengono curati con successo, molte persone destinate a morire di povertà sono sopravvissute, molte persone sono state salvate dalle malattie, dagli stupefacenti, dall'ignoranza. E se si facesse ricorso alla solidarietà sociale per raccogliere le risorse necessarie per fare riprendere vita all'economia, istituendo un sistema di contribuzione volontaria come si fa con Telethon o similari? 

L'ipotesi non è percorribile per molti motivi, sopratutto perché, anche nella remota ipotesi in cui l'iniziativa venisse presa in considerazione e avesse successo, si accentuerebbe il peso della fiscalità occulta. Un aspetto della fiscalità che oltre a essere occulta e anche bene occultata, perché nessuno ne parla. I ticket sui servizi sanitari e tutti gli altri servizi pubblici e la loro pessima accessibilità e qualità, scoraggiano l'uso dei servizi pubblici e scaricano sui cittadini anche quella parte di costo che è attribuibile all'utilità collettiva . Così ad eccezione del francobollo non si pagano più tasse ma imposte inique, in quanto non tengono conto, come già detto, che la collettività usufruisce della quota maggiore della loro utilità e il loro costo grava sui singoli cittadini senza tenere conto della loro capacità contributiva. Va osservato che l'assistenza medica, farmaceutica, specialistica e ospedaliera, sia pubblica che privata, sono servizi che vengono prestati individualmente ma che producono utilità di cui si avvantaggia prevalentemente o comunque in buona parte la collettività.viene prestata al singolo individuo ma la sua utilità se ne avvantaggia in maniera prevalente tutta la collettività...

Lo stesso avviene per il trasporto urbano, per lo smaltimento dei rifiuti ed altri servizi on demand.. Ulteriori risorse vengono sottratte ai cittadini con le scommesse, concorsi a premio e non ultime le contribuzioni volontarie per attività di ricerca, di assistenza sanitaria e sociale, sfruttando l'emotività e la buona intenzione di di fare qualcosa, perché lo Stato non considera questi interventi tra le sue priorità (prima c'era il ponte sullo stretto, ora gli F 35). Ci sono anche da aggiungere gli aiuti economici a familiari e altre persone bisognose. Tuttavia, esiste il modo di raggiungere l'obiettivo di contribuire a risanare l'economia, coinvolgendo la solidarietà sociale, senza chiedere ai soggetti coinvolti alcun contributo economico, ma una comunità d'intenti. Questi soggetti verrebbero ammessi a fruire di un credito (pari a 2 0 3 mensilità di emolumenti) per fare fronte ai propri bisogni, e contribuire nello stesso tempo a incrementare la domanda interna nella misura sufficiente per dare nuovo impulso all'economia. 

A questo articolo segue una sintetica descrizione dell'ipotesi di intervento. Il grande vantaggio dell'ipotesi di intervento proposto è quello di agire direttamente sulla leva che in tempi brevi potrebbe rimettere in moto il sistema produttivo. Difatti, si determinerebbe un forte potenziamento della capacità di spesa di circa 36 milioni di lavoratori dipendenti e pensionati, con un incremento della domanda di beni e servizi che può essere prudenzialmente stimata di oltre 70 miliardi di €., di cui 50 miliardi nei primi quattro/sei mesi.

Si tratterebbe di risorse che avrebbero un impatto immediato per l'inversione di tendenza dell'andamento dell'economia. Va anche considerato che l'intervento proposto potrebbe agire in sinergia e addirittura come catalizzatore per gli altri provvedimenti già emanati o da emanare per riattivare la ripresa economica. Un'ultima notazione va aggiunta per contenere dubbi e diffidenze dei lettori, pienamente giustificati dalla straordinaria dimensione della materia trattata. 

C'è la consapevolezza che se ci fossero rimedi efficaci per uscire dalla crisi, questi sarebbero stati di già individuati dai numerosi esperti, altamente qualificati, interni ed esterni al sistema di governo. L'intervento proposto è stato individuato in un ambito estraneo a quello riguardante la gestione delle risorse dell'apparato statale: l'ambito delle risorse della collettività1.

 

DESCRIZIONE SINTETICA

Non ho competenze e preparazione adeguate per trattare un argomento di estrema importanza, ma credo di avere comunque individuato un modo per aggirare gli ostacoli insormontabili che impediscono al nostro Governo di intervenire efficacemente per superare l'attuale crisi del sistema produttivo.

Per brevità ometto in questa esposizione sintetica di esporre ogni necessaria premessa e le concezioni dondamentali da cui si è sviluppata l'ipotesi di intervento proposta. Voglio richiamare soltanto uno stralcio dell'articolo comparso recentemente su "La Repubblica" che contiene, tra l'altro, l'esplicito riconoscimento da parte della Commissione europea, della scarsa efficacia che avrebbero gli interventi strutturali qualora dovesse persistere un contesto di domanda debole:

In Italia, in Spagna, in Grecia, il 20 per cento più ricco della popolazione guadagna oggi sei-sette volte di più del restante 80 per cento. In ogni caso, neanche l'impegno riformatore può bastare, neppure coniugato con la politica monetaria, a rialzare l'Europa dal baratro della crisi. Il rapporto della Commissione riconosce, tra le righe, quanto molti economisti sostengono da tempo: c'è bisogno di margini più ampi nella politica di bilancio. L'ammodernamento delle istituzioni, la fluidificazione del mercato del lavoro, le liberalizzazioni dei mercati sono importanti, ma, dice il rapporto, "c'è da aspettarsi che abbiano un impatto limitato in un contesto di domanda debole".

Aggiungo anche che la recente decisione della BCE riguardo all'acquisto di titoli di Stato, produrrà una notevole liquidità che determinerà una maggiore propensione degli Istituti di credito ad investire in operazioni il cui rientro sarebbe altamente garantito.

 

OBIETTIVO DELL'INIZIATIVA

Determinare un'incremento del potere di acquisto delle famiglie, superando l'attuale andamento negativo dell'occupazione e l'abbassamento del valore reale delle retribuzioni, con l'effetto conseguente di produrre un incremento della domanda di beni e servizi per almeno 50 milioni di Euro, nei primi sei mesi successivi all'entrata in vigore della necessaria iniziativa di legge. L'importo anzidetto è il risultato di una stima sommaria e abbastanza prudenziale (si prevede una minore partecipazione rispetto alle persone coinvolte e i due mesi di emolumenti sono stati stimati in € 2.000 pro capite). Disponendo di dati staticici adeguati si potrebbe ottenere una stima più approssimata.

 

SOGGETTI PRIVATI COINVOLTI

- Lavoratori dipendenti a tempo indeterminato pensionati - numero approssimativo n. 36.000.000 (2*)

Fruirebbero di un'apertura di credito pari a due mensilità (3*) di retribuzione o pensione, indipendentemente da preesistenti esposizioni debitorie, che gli Istituti di Credito sabbero obbligati ad attribuire a semplice richiesta corredata dalla documentazione circa l'esistenza del rapporto di lavoro o pensione.

- L'apertura di credito avrebbe la durata di anni 7 e gli interessi sarebbero a carico dell'erario dello Stato (4*)

- Il debito derivante dall'apertura di credito verrebbe garantito per legge mediante la responsabilità solidale di tutti i componenti del nucleo familiare, sui quali graverebbe l'obbligo del pagamento delle rate insolute 5 secondo le scadenze prestabilite.. Per i pensionati si aggiungerebbe la responsabilità solidale di chi è tenuto pèer legge agli alimenti.e

- Il rimborso del debito dipendende dall'utilizzo dell'apertura di credito esistente allo scadere del 2° anno dovrà essere eseguito mediante il pagamento di n. 60 rate mensili (verrebbe previsto un meccanismo contabile di riduzione dell''apertura di credito per l'importo corrispondente ad ogni rata);

- con apposite norme verrebbero regolamentati i casi di coesistenza di più rapporti di lavoro e posizioni pensionistiche, i passaggi ad altro datore di lavoro, la cessazione del rapporto di lavoro e il pensionamento.

 

Datori di lavoro e Istituti pensionistici

Obbligo di certificare entro un breve termine agli Istituti di credito l'esistenza del rapporto di lavoro o della posizione pensionistica;

Obbligo di corrispondere le retribuzioni o le pensioni esclusivamente mediante la canalizzazione degli emolumenti nel conto corrente tenuto dal lavoratore o del pensionato.

- Istituti di Credito e Poste Italiane

Obbligo di attivare, in seguito a richiesta documentata dai soggetti indicati nel provvedimento di legge da emanare, un'apertura di credito pari a due mensilità di retribuzione netta o pensione netta (2*).

La canalizzazione delle retribuzioni e delle pensioni oltre ad avere le funzione di garantire gli Istituti creditori, restituirebbero agli stessi la circolazione di parte delle risorse finanziarie investite. Verrebbe ricreata in parte la disponibilità per gestire il credito nei confronti degli operatori economici. 2Verrebbero previste tutte le garanzie di legge necessarie per garantire gli Istituti di credito dal rischio di eventuali insolvenze ed evitare nel contempo che queste vengano inconsideratamente riversate sull'erario dello Stato. E' necessario che mediante un'accurata analisi statistica si giunga a prevedere l'entità delle eventuali insolvene che potrebbero verificarsi nonstante tutti gli accorgimenti di legge. - Il debito derivante dall'apertura di credito verrebbe garantito per legge mediante la responsabilità solidale di tutti i componenti del nucleo familiare, sui quali graverebbe l'obbligo del pagamento delle rate insolute 6 secondo le scadenze prestabilite.. Per i pensionati si aggiungerebbe la responsabilità solidale di chi è tenuto per legge agli alimenti.

- Il rimborso del debito dipendende dall'utilizzo dell'apertura di credito esistente allo scadere del 2° anno dovrà essere eseguito mediante il pagamento di n. 60 rate mensili (verrebbe previsto un meccanismo contabile di riduzione dell''apertura di credito per l'importo corrispondente ad ogni rata);

- con apposite norme verrebbero regolamentati i casi di coesistenza di più rapporti di lavoro e posizioni pensionistiche, i passaggi ad altro datore di lavoro, la cessazione del rapporto di lavoro e il pensionamento.

1- Se si fa attenzione al vero significato del termine "Democrazia" e allle norme costituzionali lo Stato è la comunità dei cittadini, titolare dei beni dello stato e, purtroppo, del debito pubblico, ma sopratutto è titolare del futuro della Nazione.

Quello che chiamiamo "Stato" non è altro che l'" apparato statale", che ha l'onere di governare. Da quì l'intervento di sussidiarietà, a senso invertito.

 

2 - Lavoratori a tempo indeterminato (Rapporto.ISTAT Coesione sociale 2013.) N. 10.352.000

Dipendenti pubblici (Ragioneria Gen. Stato dato 2013 ) 3.233.000

Pensionati (sito I,STAT, dati 2012) 23.078.000

 

3 - A seguito di valutazioni e determinazioni in sede competente le mensilità potrebbero essere più di due, determinando una maggiore dimensione e incisività dell'intervento.

4 - La spesa sarebbe ampiamente coperta dalle maggiori entrate fiscali dovute all'incremento delle trasnsazioni.

5 - Nei casi di interruzione o cessazione del rapporto di lavoro, decesso ecc.

6 - Nei casi di interruzione o cessazione del rapporto di lavoro, decesso ecc.

 

 

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