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Tagikistan, difensore dei diritti umani picchiato e isolato in carcere

Buzgurgmekhr Yorov, difensore dei diritti umani del Tagikistan, langue in carcere da sette anni, senza alcuna possibilità di avere contatti col mondo esterno.

Arrestato nel 2015, due anni dopo è stato condannato a 24 anni per il reato inventato di frode fiscale e per i reati politicamente motivati di “offesa al leader della Nazione” e “istigazione a cambiare il sistema costituzionale attraverso la violenza”.

Il 23 novembre, dopo essere stato picchiato dai secondini della colonia penale di Vakhdat, è stato ricoverato in ospedale. Da lì, è stato trasferito in una prigione di massima sicurezza della capitale Dushambe.

Durante il trasferimento è riuscito a far arrivare un bigliettino ai suoi familiari, con cui li informava che per almeno i successivi due anni non avrebbero potuto vedersi.

Il 9 dicembre la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei difensori dei diritti umani, Mary Lawlor, ha visitato il Tagikistan. È riuscita a incontrare alcuni di loro e anche qualche giornalista e prima di ripartire ha fatto una dura dichiarazione.

Si spera servirà a qualcosa.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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