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TAV Firenze: dossier al sindaco Renzi per fermare il progetto

Diventa sempre più alto e nutrito il dossier informativo sul progetto di sottoattraversamento TAV di Firenze che stiamo mettendo a disposizione del primo cittadino del capoluogo toscano, affinché possa trarne ulteriori buone ragioni per cassare definitivamente il micidiale progetto.
In merito al ruolo della Regione Toscana, Idra invia a Matteo Renzi il carteggio da cui risulta come gli addetti alla Pianificazione territoriale abbiano dovuto ammettere che non esiste un documento tecnico complessivo - comprensivo di mappa e cronogramma - che descriva l’assetto programmato per il nodo ferroviario fiorentino con il nuovo passante sotterraneo AV, la relativa stazione, lo scavalco di Castello, i servizi ferroviari nazionale, regionale e metropolitano, la rete di trasporto pubblico (tramviaria e su gomma) integrata con i servizi ferroviari. Come dire che persino il livello più alto di pianificazione locale, quello regionale, non è in grado di assicurare la composizione in un quadro unitario delle conseguenze attese dai diversi interventi!
 
Dopo le Osservazioni al Ministero dell’Ambiente, l’istruttoria dell’ARPAT sul Progetto Ambientale della cantierizzazione delle cosiddette “Opere Propedeutiche” del Nodo di Firenze e il dvd sui dissesti e i disagi provocati in questi mesi dalla TAV a Bologna (che il sindaco ha ricevuto nelle settimane scorse), Idra fa pervenire inoltre a Renzi le sei attualissime note tecniche con cui altrettanti esperti e docenti universitari fiorentini hanno inteso documentare già nel ’99 ai componenti della conferenza di servizi le palesi criticità del progetto. Le sei osservazioni sono state redatte da esponenti di differenti ambiti disciplinari, da quello idrogeologico a quello ingegneristico a quello sanitario: il dr. geol. Marco Spizzone, il dr. ing. Carlo Ferrante, il dr. Alberto Bencini, il prof. ing. Silvano Grazi, il prof. Massimo Gulisano, l’ing. Carlo Succi. Si tratta di documenti trasmessi formalmente da Idra alla conferenza di servizi per il Nodo TAV di Firenze il 20 febbraio 1999, in tempo utile dunque perché fossero adeguatamente valutati (la conferenza si è chiusa – limitatamente al passante sotterraneo - il 3 marzo 1999).
 
Idra ha inviato ieri a Palazzo Vecchio anche:
· il Libro Bianco sul Nodo AV di Firenze, un poderoso dossier trasmesso a Roma il 14 settembre 2006 ai Ministri dei Trasporti (Alessandro Bianchi), delle Infrastrutture (Antonio Di Pietro) e dell’Ambiente (Alfonso Pecoraro Scanio), che individua le numerose lacune procedimentali che hanno caratterizzato l’iter dell’approvazione del progetto;
· i dati resi pubblici dalla TAV SpA in merito al programma di trasporto merci nel Nodo AV di Firenze, clamorosamente contraddetti dai vincoli posti dalle esigenze di manutenzione della linea annunciati dall’AD delle Ferrovie Mauro Moretti: una incongruenza che fa vacillare lo stesso teorema dell’”Alta Capacità” (cioè dell’utilizzo della linea anche per il trasporto merci) con cui si è cercato fino ad oggi di giustificare un investimento così cospicuo di denaro pubblico;
· le proposte e i quesiti ufficializzati dall’Associazione presso l’Osservatorio Ambientale nel corso delle due audizioni del 23 dicembre 2008 e del 20 luglio 2009;
· ben 27 articoli comparsi su carta e/o su web dal 2006 ad oggi che descrivono le pene inflitte dalla TAV ai cittadini bolognesi e gli altri effetti collaterali registrati nel capoluogo emiliano: ultimo, il pezzo pubblicato proprio ieri 31 agosto su il Resto del Carlino “TAV, l’attesa senza fine di via Carracci. Dopo un anno e mezzo sedi e abitazioni ancora inagibili. E le scosse continuano”.

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