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Superstipendi: co’ sta pioggia e co’ sto vento, chi è che bussa a sto convento?
Mala tempora currunt.
Non solo con riferimento alle incombenti avversità atmosferiche, ma anche per i nuovi scandali, con correlati provvedimenti giudiziari, testé esplosi.
Il clamore più alto è stato suscitato da una serie di presunte azioni illecite nell’ambito di grossi appalti d’opere pubbliche indetti dalla Protezione Civile Nazionale, addirittura con coinvolgimento dei relativi vertici.
E però, in contemporanea, il vulcano di miserie, si fa per dire, del Bel Paese ha eruttato altri scandali, senza rulli di tamburi, ma non meno rilevanti e odiosi.
E’ difatti emerso che un funzionario del Comune di Taranto ha intascato una mensilità di stipendio pari niente poco di meno che a € 129.740, chiaramente implementata con voci retributive fasulle. Questo è niente, se si vuole un pagamento pesantissimo, tuttavia singolo, una tantum.
E’ venuto anche fuori che, mediante marchingegni similari, trenta funzionari del medesimo ente hanno lucrato di una busta paga di € 70.000, non occasionale, non una sola volta, ma per cinque lunghi anni.
Presto detto, € 70.000, per dodici (saltiamo la tredicesima), per cinque, per trenta, equivalgono a € 126.000.000. Alla faccia!
Indubbiamente, gli interessati, o beneficiari, devono aver avuto una bella dose di pelo sullo stomaco. Ma, sopra, sotto e accanto a loro, neppure un’anima viva che abbia visto, udito o sub dorato. Altro che licenza di approfittare a man bassa, altro che omertà mafiosa!
Pensare che un giovane impiegato di banca, appena assunto in servizio nell’ameno e fascinoso capoluogo jonico, cinquant’anni addietro percepiva uno stipendio mensile di 67.000 lire, anzi di 54.700 lire fino al raggiungimento della maggiore età; che il biglietto per un film in prima visione costava 180 lire e che, rifornendo di carburante l’utilitaria per gli spostamenti in città o per altri brevi tragitti, si chiedeva all’addetto alla pompa 500 e 500 (sempre lire), rispettivamente di benzina normale e benzina super.
Allora, si disponeva di risorse modeste, nondimeno ci si accontentava e si viveva decorosamente e serenamente.
Ora, invece, sembra che la parola d’ordine sia di avere il portafogli rigonfio, a qualunque costo e con qualunque mezzo.
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