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Storia dell’arte pittorica: 4a puntata

L'arte romana e bizantina

ARTE ROMANA

L’Arte Romana si fa risalire ai tempi della Roma antica, dalla fondazione alla caduta dell'Impero d'Occidente, sia nella città di Roma che nel resto d'Italia e nelle province orientali e occidentali. Le forme artistiche autoctone, nella fase delle origini e della Prima Repubblica, sono piuttosto elementari e poco raffinate ma poi il contatto con la civiltà greca Roma innalzerà il valore della propria arte. Tuttavia l’arte romana tenderà sempre ad assimilare le culture dei popoli conquistati. I Romani rappresentavano l'attualità e gli avvenimenti storici. La produzione artistica romana non era mai rivolta a un astratto godimento estetico, tipico dell'arte greca. Dietro le opere d'arte si occultava sempre un fine politico e sociale. All’epoca era quasi d’obbligo per una casa signorile possedere almeno una parete dipinta, da cui deriva una straordinaria ricchezza quantitativa di decorazioni pittoriche arrivate ai giorni nostri.

 

ARTE BIZANTINA

L'arte nella parte orientale dell'Impero, dopo la caduta dell'Occidente, viene indicata come Arte Bizantina, e consisteva nell'educare i fedeli al senso religioso. A fronte della naturalezza dei gesti delle rappresentazioni figurative occidentali, in Oriente si delinea una figurazione espressa con spiccata frontalità dell'immagine, rigidezza dell'atteggiamento e fissità dello sguardo. Altri punti fondamentali della tecnica pittorica bizantina divennero: sfondi dorati che servivano a dare alle immagini sacre un valore assoluto astraendole da un contesto spaziale; la ieraticità dei volti ed espressioni, quindi, sempre più immutabili e fisse, nell'assenza di qualsiasi dichiarazione di emotività; l'assenza di tridimensionalità per cui le figure, proprio perché immateriali, non potevano mantenere uno spessore proprio delle cose terrene, ma apparire quasi come immagini proiettate, come apparizioni. Sotto il regno di Giustiniano l'arte bizantina si definisce e realizza dei capolavori.
In questo periodo si intensificano quei contatti tra Ravenna e Costantinopoli che porteranno alle notevoli espressioni artistiche dei mosaici ravennati. Gli interni delle chiese vengono impreziositi da mosaici quasi a volere sottolineare lo splendore dell'anima rispetto al corpo.

 

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