Stolti emuli neroniani, basta!
Desidero esprimere apprezzamento e pieno consenso alla recente decisione dell’Autorità giudiziaria, concordata con gli avvocati difensori, di tirar fuori dal carcere, mandandoli a lavorare in una comunità, tre dei quattro piromani che, nello scorso novembre, diedero alla fiamme un barbone, di origini tarantine, intento a dormire su una panchina pubblica di Rimini. Ciò, in attesa del processo e fatte salve le sentenze che saranno emesse.
Si tratta, ritengo, di un provvedimento esemplare e che ricalca perfettamente l’opinione da me formulata a caldo dopo il bruttissimo episodio: “Il gruppetto, in tempi brevissimi, sia giudicato da un Tribunale e condannato ad una pena severa ed adeguata, in conformità alle leggi vigenti. Al fine di rendere la detenzione in carcere un più efficace percorso di ravvedimento, sarebbe però opportuno che, ai quattro, fosse comminato anche l’obbligo di assistere tutti i giorni – beninteso, non liberamente ma sotto sorveglianza - persone non autosufficienti ricoverate in case di riposo”.
Ancora di più esemplare, alla luce del criminale analogo gesto consumato in questi giorni a danno di un immigrato indiano all’interno della stazione ferroviaria di Nettuno.
Commenti all'articolo
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox