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Stipendi non pagati da mesi. La situazione dei lavoratori della Silba di Cava de’ Tirreni

Ancora una volta la “Silba” fa parlare di sè. I 350 lavoratori degli stabilimenti di “Villa Alba” (Cava de’ Tirreni), “Clinica Montesano” e “Villa Silvia” (entrambe di Roccapiemonte) vivono da mesi situazioni di forte disagio. Le recenti evoluzioni hanno portato i dipendenti ad occupare le scale anti-incendio della clinica, esasperati ed indignati come chi da tempo ha difficoltà a sopravvivere.

Da mesi la dirigenza della clinica eroga gli stipendi in ritardo. Da Dicembre, infatti, la maggior parte dei lavoratori non percepisce salario con una famiglia da mandare avanti. Nel mese di Dicembre l’azienda ha proposto ai dipendenti di incassare solo metà dello stipendio e l’altra metà chissà quando. Il c.d.a. di Silba sostiene che questi fondi non siano disponibili, tuttavia l’ASL ha fatto sapere che i fondi per gli stipendi sono stati erogati. Da qualche parte devono pure essere andati a finire questi soldi pubblici e questo è il problema a cui i lavoratori non riescono a dare risposta.

Tuttavia il ritardo nell’erogazione degli stipendi dei dipendenti non è l’unica “stranezza” che avviene in azienda.

I consulenti hanno almeno tre stipendi arretrati con fattura già emessa; un’elevata percentuale di lavoratori con partita IVA opera come se eseguisse prestazioni occasionali, mentre in realtà sono dipendenti a tutti gli effetti che lavorano a tempo pieno per l’azienda senza essere regolarizzati.



Intanto i dipendenti, nonostante le condizioni a cui la mancanza di stipendio li costringe, continuano a lavorare per garantire il servizio ai pazienti che richiedono attenzioni e cure continue. I turni notturni vedono spesso un solo dipendente che si trova a gestire un’utenza di circa 25 pazienti, dovendo sperare che non ci siano emergenze di vario genere.

I lavoratori, portati all’esasperazione, hanno ottenuto, con la riapertura della vertenza, un tavolo in prefettura per Mercoledì 1 Marzo 2017. Tavolo al quale hanno già comunicato che non si siederanno nel caso in cui non fosse presente un responsabile regionale del settore della sanità privata che possa garantire il pagamento immediato delle retribuzioni arretrate, come previsto da legge. Se l’incontro si dovesse chiudere infruttuosamente la protesta proseguirà con lo scopo di arrivare fino in Regione al presidente De Luca. Al Governatore i lavoratori chiedono tutele e rispetto per chi opera nel settore in maniera qualificata e professionale.

Si attendono risvolti positivi per queste persone affinché chi lavora in Silba mai più debba sentirsi umiliato.

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