• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Stefano Bollani rende omaggio a Frank Zappa

Stefano Bollani rende omaggio a Frank Zappa

Noale(Ve). Lo spazio aperto all’interno della Rocca dei Tempesta si è riempito di persone convenute per ascoltare “Bollani Sheik Yer Zappa”. Il titolo della tournee riprende quello del CD pubblicato verso la fine dello scorso anno, registrato dal vivo durante i concerti del 2011. Il geniale musicista italo-americano, che proprio il prossimo 21 dicembre avrebbe compiuto 75 anni, aveva inciso nel 1979 'Shake Yerbuti’, un gioco di parole basato sull’assonanza, con l’intento di storpiare una hit dance che imperversava in quel periodo, “Shake your Booty, interpretata dalla ‘KC and the Sunshine Band’. Bollani, rispetto al CD, si presenta senza il trombonista John Roseman e sostituisce il contrabbassista Larry Grenadier con il giovanissimo musicista austriaco, classe 1992, Paul Santner. Rimangono, invece, gli americani Jim Black, alla batteria e Jason Adasiewicz al vibrafono.

Conosciuto da un vastissimo, eterogeneo pubblico, grazie alle apparizioni televisive e a un programma radiofonico di successo, ancora una volta il pianista milanese dà prova di portare a termine, con ottimi risultati, qualsiasi progetto intrapreso. E così, dopo il pop, la musica classica, i concerti per piano solo, la scoperta degli chorinhos della musica popolare brasiliana, il trio nordeuropeo, allargato a quintetto nell’ultimo CD ECM “Joy in spite of everything”, Bollani estrae dall’ampia discografia di Zappa, una serie di brani dal 1969 al 1979, insidiosi nella scrittura e nell’esposizione per chiunque li voglia riproporre. Eccetto, forse, che per Bollani, l’unico musicista autorizzato dalla famiglia Zappa a rileggere non nota per nota le composizioni di un genio prematuramente scomparso il 4 dicembre 1993.

Nonostante il caldo, afoso e umido, dell’estate veneziana, che dà modo al pianista di scherzarci su – “è la prima volta in tanti anni che, invece di un pubblico caldo, avrei preferito sentire la presenza di un pubblico freddo”- , il concerto cresce per intensità in un arco temporale che oltrepassa di poco i 100 minuti, grazie alla bravura e all’affiatamento tra i musicisti. Emerge, per un lavoro ritmico essenziale e per una creatività nei moduli improvvisativi, il sorridente Jim Black, autore di un assolo memorabile a metà concerto, capace di passare in un batter d’occhio da tempi molto lenti di matrice rock, a 4/4 velocissimi o a tempi dispari, trascinando l’intero ensemble.

Bravissimo anche Jason Adasiewicz, vibrafonista chicagoano, il quale aveva sorpreso la platea della rassegna ‘Ostinati’, organizzata dal Centro d’arte degli studenti di Padova, un paio di stagioni fa, assieme ad un trio che proponeva una musica d’avanguardia agguerrita, più viva che mai. Con Bollani, ha alternato un fraseggio delicato ad irruenti improvvisazioni che hanno fatto vibrare la platea. Una piacevole sorpresa, è stato il giovanissimo contrabbassista Paul Santner, attentissimo ai mutamenti ritmici e ai rapidi cenni del leader, autore altresì di eleganti, lirici assolo. Bollani non ha bisogno di elogi. Può suonare qualsiasi musica con estrema facilità, estraendone ciò che sta nel profondo. Nei suoi concerti non manca mai la consueta dose di ironia, tipica del personaggio, inserita forse per allentare la tensione nell’affrontare un programma assai impegnativo. Basti pensare a una dichiarazione di Zappa, per capire le difficoltà di esecuzione :”Mi piace l’idea di una musica, in cui sia possibile battere il piede a tempo e ascoltare contemporaneamente cose che si muovono in irritante contrasto con il ritmo di base”. Si sono ascoltati anche due omaggi originali del pianista, “Bene bene”, “Male male”, presenti nel CD ed eseguiti uno legato all’altro, forse meno convincenti di quelli di scrittura zappiana. Per far prendere fiato ai colleghi, ecco l’entertainer al piano invitare il pubblico a cantare ‘Sapore di sale’, per poi interromperlo bruscamente constatando la mancata conoscenza delle parole. Oltre al piano acustico, Bollani ha utilizzato con sapienza il Fender Rhodes, storico piano elettrico che segnò un’epoca verso la fine degli anni ’60 – un disco per tutti ‘Bitches Brew’ di Miles Davis – espandendone i caratteristici suoni liquidi. Si è proposto infine in veste di cantante, per interpretare ‘Bobby Brown goes down’, in cui traspare la verve provocatoria e l’amaro cinismo di Zappa e, come bis, “I’m in you” (io sono dentro di te),l’unica canzone d’amore scritta dal musicista di Baltimora, in risposta a “ I have been in you” (sono stato dentro di te) di Peter Frampton.

Prima del bis, l’Associazione Ubi Jazz, organizzatrice della serata con il sostegno di Veneto Jazz, gli aveva regalato una borsa a tracolla nella quale è raffigurato un Bollani giovane intento a suonare il pianoforte e una bicicletta da corsa professionale, costruita personalmente da una ditta artigiana. Bollani la rovescia sul palco e si mette a percuoterla con un paio di bacchette per batteria, evidenziando una componente percussiva, che fuoriesce dalle vibranti improvvisazioni alla tastiera.

Un grazie dunque al musicista italiano per contribuire a mantenere vivo lo spirito di un musicista unico e inimitabile, il quale così definiva la propria musica: “ La mia musica è come una di quelle torture a base di privazione del sonno: quando non dormi per un lungo periodo di tempo, dopo un po’ cominci a vedere e a sentire delle cose che non esistono veramente, ma che sono comunque interessanti. Lo stesso può accadere nello spazio di una composizione, cercando di conoscere in anticipo le reazioni psicologiche a ciò che si scriverà ed incorporandole alla composizione stessa: tu sai quello che gli spettatori si aspettano di sentire e proprio negando ciò che si aspettano puoi riuscire a procurar loro delle sensazioni che normalmente non avrebbero”.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità