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Spalletti saluta la Roma?

Il pianeta calcio sembra un mondo a parte, non tanto per quanto riguarda gli ingaggi di coloro che ne fanno parte, quanto per i comportamenti che i protagonisti stessi possono permettersi. Gli ingaggi in fondo sono quasi sempre proporzionati alla grande quantità di denaro che questa azienda sposta, ma quanti professionisti possono concedersi il lusso di ripararsi dietro un parere e ritirare lo stipendio a fine mese al di là dei risultati? Nel calcio ogni opinione è rispettabile, strampalata o verosimile che possa essere, funge comunque da paracadute buono per tutte le stagioni. Quando allenava la Roma, Fabio Capello disse pubblicamente che se non fosse arrivato il centrocampista olandese Edgar Davids (operazione che avrebbe previsto molto probabilmente la cessione di un giovanissimo Daniele De Rossi) la sua squadra non sarebbe arrivata oltre il quarto posto.


L’attuale allenatore della Roma Luciano Spalletti, commentando un inizio di stagione a dir poco sconcertante, candidamente afferma che “ci sono squadre più attrezzate. Inter, Juve, Milan e la Fiorentina che ha fatto un grande mercato”. Due righe all’interno di un’intervista fiume presso la redazione del Corriere dello Sport, due righe apparentemente innocue, due righe che peseranno. Ad inizio stagione quasi nessuno osava mettere la Roma fuori dalle prime quattro piazze del campionato. Spalletti stesso, tra un incontro con gli emissari del Chelsea ed un allenamento con la Roma, elogiava i grandi acquisti che andavano ad arricchire il suo organico che solo pochi mesi fa arrivava secondo in campionato tra molti rimpianti. Oggi sono cambiate molte cose: Totti fatica a rientrare, i nuovi acquisti (quando riescono a scendere in campo) non ingranano, gli infortuni sembrano non avere fine ed il gruppo non sembra più così incline ai sorrisi ed alle cene in allegria. Anche il tanto celebrato e studiato modulo 4-2-3-1, senza gli interpreti dello scorso anno non produce più gli effetti sperati. Modulo che, tra l’altro, nacque in situazione di emergenza quando la panchina era composta da giovani della primavera e poco altro. Cucito addosso ad undici giocatori in base alle loro caratteristiche, tanto che ognuno di loro diventerà insostituibile. I calciatori attualmente arruolabili dal mister di Certaldo probabilmente non sono tutti di primissima fascia, ma le magre figure rimediate dalla Roma nel corso di questo inizio di stagione lasciano ipotizzare uno scarsa voglia di cucire nuovi vestiti per i nuovi interpreti. In fondo il mercato vero lo hanno fatto gli altri, Adriano sta tornando fortissimo, Ancelotti fa giocare bene le sue squadre e la Juve è sempre la Juve. In fondo sono solo opinioni.

 

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