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Solidarietà: il lato nascosto delle banche

Trovare della lungimiranza nelle banche, esternamente alle quotidiane azioni speculative, sembra fantascienza, ma da qualche anno, in varie località del Mondo, sono attivi alcuni progetti di nuove realtà bancarie.

Un esempio è il progetto Piccolo Fratello - promosso dalla Banca Mediolanum; dall’omonimo Gruppo e affiancatodalla FondazioneFrancescaRava - nato a Haiti già prima del terremoto con il fine di sostenere iniziative a favore dell’infanzia e proseguito dopo, coadiuvando gli interventi di emergenza e fornendo ambulatori, scuole di strada e watertruck per distribuire l’acqua.

Alla fine di marzo 2011 si è conclusa la campagna, incentrata sull’incremento dei correntisti, che offriva, per ogni nuovo conto corrente Freedom aperto presso la Banca, un contributo a garantire un mese di istruzione per un bambino haitiano.

Per un intero anno scolastico erano necessari dieci nuovi conti Freedom. L'iniziativa non ha permesso solo un anno di scuola per oltre 2.000 bambini, ma ha anche garantito un pasto caldo al giorno e le cure mediche - comprese le vaccinazioni necessarie per sopravvivere, liberando i bambini dalla schiavitù della fame, della malattia oltre che dall’ignoranza.

Dalla tragedia haitiana ai campi profughi nel Sudan orientale, con l’impegno di Prosolidar (Fondo nazionale del settore del credito per progetti di solidarietà), nato dalla colaborazione dei Sindacati del Credito e dell'Abi (Associazione bancaria italiana), per renderli sicuri, soprattutto nelle ore notturne, con la fornitura di lampioni solari, lanterne domestiche a energia solare e pentole a basso consumo.

Una serie di progetti finanziati attraverso il "match-gifting", cioè la condivisione del contributo in misura uguale tra lavoratori ed imprese, come il progetto Light Years Ahead”, per fornire all'Unhcr (Alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati) il necessario per scongiurare le violenze notturne nei confronti delle donne e dell’infanzia, impegnate nella raccolta della legna, e ridurre il consumo di legna e l’emissione consequenziale alla combustione.

Le cucine solari sono anche una realtà nel Ciad, grazie all’impegno di Magis, e finanziato in parte dalla campagna per la raccolta di cellulari usati, ha permesso di fornire a 300 gruppi di famiglie ciadiane (da 5 a 10 nuclei familiari per gruppo) le cucine solari, capaci di far bollire un pentolone d’acqua di 5 litri in circa 15 minuti, che useranno collettivamente.

Semplici tecnologie per migliorare le condizione di vita di decine di migliaia di profughi eritrei, somali ed etiopi, oltre a limitare l’influenza sui delicati equilibri ambientali ed ecologici nelle zone di accoglienza.

Aiuti che sarebbero necessari anche nel panorama della carestia e del colera che attualmente affligge il Corno d’Africa, da affiancare alla fornitura di generi di prima necessità.

Altro progetto del Prosolidar, in collaborazione con Seson@rose, è quello di far nascere dei laghi nel deserto del Malì. Ambizioso, ma anche soggetto a critiche ambientaliste, il progetto dei 15 laghetti per raccogliere l’acqua che annualmente si riversa nei quattro mesi della stagione delle piogge, per impedire che venga completamente assorbita dal terreno, con conseguente erosione della superficie e l'emergere le rocce che impedisce ogni coltivazione.

Anche CheBanca!, sempre facente parte del Gruppo Mediobanca, si è schierata con la solidarietà, sostenendo la ricerca, in particolare quella portata avanti dalla Fondazione Umberto Veronesi, stimolando i propri correntisti a rendere l’estratto conto una cifra in soli euro, devolvendo mensilmente i centesimi “superflui”.

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