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Social, to be Happy: Google ci riprova con Google+

Questa volta, l’unico modo per dichiarare al mondo il proprio indirizzo di posta elettronica Gmail e le principali corrispondenze dovrebbe essere quello di indicarlo in un Tweet nel tentativo di ottenere un invito al nuovo servizio sociale varato da Mountain View. Se da una parte non dovrebbe quindi ripetersi la Caporetto di Buzz, dall’altra ci risiamo con una Beta privata ad inviti, così come era accaduto con Wave: vizio o virtù? Ai posteri.

In ogni caso Google, dopo numerosi tentativi riprova a diventare sociale con un nuovo servizio: si chiama Google+ e intende offrire agli Utenti la possibilità di non far conoscere al loro datore di lavoro il fatto che sia di loro gusto esercitarsi con una balestra utilizzando come bersaglio una rappresentazione cartonata del sovraordinato, oppure di celare alla loro moglie il fatto che il giuramento matrimoniale pronunciato in cerimonia sia venuto meno a causa del loro ormone imperante. Se gli Utenti hanno rapinato una banca e lo hanno postato su Facebook, sarà comunque troppo tardi. Nemmeno ottenendo un invito a Google+ potranno evitare l’intervento delle forze dell’ordine.

Come realizzare contesti sociali e portare Zuckerberg a somatizzare analizzando le statistiche relative ai Gruppi Facebook in attesa di una IPO taumaturgica? Grazie alle “cerchie”, contesti sociali ristretti che, appunto, contestualizzano i rapporti: una cerchia per il lavoro, una per gli amici, una per i parenti e via dicendo. Lo aveva già detto circa un anno fa Paul Adams, senior user experience di Google, che la filosofia sociale oltre l’ostacolo sarebbe stata questa; e aveva portato un esempio tanto banale quanto illuminante: “Se sei a casa di tua madre, ti comporterai diversamente da quando sei al bar con i tuoi amici o con i colleghi nel tuo ufficio”.

Google ha messo online un sito verticale che illustra Google+. Lo potete navigare a questo indirizzo:

http://gplusproject.appspot.com/static/it.html

p.s. Google ha intenzione di sfruttare la enorme crescita di Android: 500 mila nuovi dispositivi attivati al giorno, secondo un recente Tweet di Andy Rubin. Per questo è disponibile da subito una app. Ah, è c’è anche una Chatroulette “ristretta” che si chiama Videoritrovi. Vabbè, navigatevi il link sopracitato, ve lo spiegano loro.

www.youtube.com/watch?v=xwnJ5Bl4kLI

 

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