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Siria: la fuga diventa un videogioco alla Super Mario

Sono passati trent’anni da quando Super Mario cominciava a correre, accompagnato dal fratello Luigi, sugli schermi della Nintendo. Ora l’idraulico si trasforma, per mano del 29enne siriano Samir Al-Mufti, in profugo.

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Ostacoli da superare non mancano, non dovrà saltellare su funghi e attraversare buie caverne, ma trattare con trafficanti e milizie armate. Il profugo Mario deve attraversare il mare e affrontare la polizia di frontiera, non per salvare una principessa in difficoltà, ma per raggiungere la salvezza all’ombra della bandiera azzurra con le stelle della Ue.

La fuga di Mario, nella realtà, assomiglia, tra continue retrocessioni e deviazioni, più al Gioco dell’Oca, con il rischio di ritrovarsi al punto di partenza, condito da Risiko urticante, grazie ai muri che vengono alzati e alle continue prove di forza tra stati dell’Unione europea.

Il profugo Mario viene sequestrato per quattro giri dai predoni, sosta per un turno nel campi di raccolta in attesa di attraversare il Mediterraneo o per trovare un varco nel reticolato di Evros turco-greco, ma anche nei differenti muri che trova sul suo cammino, per poi rimane bloccato per due turni nel centro per l’identificazione, negli hotspot, in attesa di essere selezionato per proseguire.

Se Mario è un profugo proveniente da un’area in conflitto (Siria, Afghanistan, Iraq etc.) pesca il lasciapassare per l’Europa, mentre se è uno degli Altri che fuggono dalla carestia e dalla miseria, sarà rimandato indietro.

Mario, nel videogioco della Nintendo, ha avuto a che fare anche con dei dinosauri, quei “dinosauri” che oggi non sono capaci di comprendere i cambiamenti della società e impegnano ogni loro forza per rendere i loro “giardini” delle isole fortificate per arginare “l’invasione” degli Altri.

Un “gioco” che permette di focalizzare i vari ostacoli che il profugo Mario incontra nella sua fuga e la possibilità di riflettere sull’innegabile disperazione che porta tante persone ad affrontare enormi difficoltà in cerca di un rifugio e per potersi sentire in salvo.

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