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Servizio Civile sospeso per una sentenza del TAR: 18.000 in attesa

Sospeso l'avvio al Servizio Civile volontario per 18.000 giovani che avevano regolarmente partecipato e vinto le selezioni (indette nello scorso mese di settembre) per svolgere un anno di volontariato in Italia o all'Estero.

Mercoledì 18 gennaio arriva la notizia: il Servizio Civile è bloccato a causa di una sentenza del TAR che vede coinvolto un ragazzo straniero, Syed Shahzad Tanwir, che si è visto rifiutare la sua richiesta di poter partecipare all'esperienza di volontariato annuale, e pertanto ha presentato ricorso al Tribunale di Milano.

La sentenza emessa dal giudice porterebbe alla riedizione del bando e addirittura al blocco totale dell'avvio al servizio civile per 18.000 persone, all'indomani della data del suo avvio ufficiale, prevista per il primo di febbraio.

Per i ragazzi in partenza per l'estero, la situazione creatasi nelle ultime ore ha addirittura dell'incredibile. Alcuni di loro avevano già partecipato ad incontri di orientamento nel mese di gennaio, avevano già fatto i vaccini consigliati a seconda del Paese di destinazione, comprato i biglietti per raggiungere i poli di formazione.

La situazione creatasi, in queste ore, è la seguente: il Segretario Generale della Focsiv (la principale federazione di organismi di volontariato internazionale coinvolta nell'invio dei volontari di Servizio Civile Nazionale all'Estero) Sergio Marelli, ha scritto una lettera aperta indirizzata al Presidente dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione, al Presidente di Avvocati per niente onlus, e agli avvocati Neri e Consoli per chiedere il ritiro del ricorso presentato da Syed Shahzad Tanwir, e revocare così il blocco delle partenze per i 18.000 giovani. 

Nella lettera aperta Sergio Morelli ha espresso chiaramente la convinzione, sostenuta tralaltro da tempo dalla Focsiv, che l'attuale normativa che regola la partecipazione di stranieri al servizio civile (legge 64/01 sul Servizio Civile e 49/87 sulla cooperazione allo sviluppo) sia discriminatoria e vada pertanto modificata.

Tuttavia, il blocco delle partenze per il Servizio Civile 2012 sarebbe un gravissimo, e doppio, colpo: da un lato un colpo per questa opportunità di formazione già colpita da tagli che l'hanno indebolita, dall'altro un duro colpo per chi, all'estero e in Italia, aspetta e conta sull'invio dei volontari del Servizio Civile per sostenere il lavoro di progetti che spesso interessano e beneficiano persone in situazioni di grave disagio socio-economico.

La solidarietà con la causa di Syed è quindi totale. Un appello fatto al Ministro Riccardi nel corso della lettera della FOCSIV chiede, tuttavia, che la vicenda si risolva nel modo migliore per tutti, e che non si arrivi a dover immolare 18.000 persone sull'altare dell'equità.

Solidarietà a Syed arriva anche dai 18.000, che in una lettera inviata al MInistro Riccardi esprimono la loro condivisione della causa del giovane straniero, ma anche la loro enorme preoccupazione per la situazione di incertezza in cui sono improvvisamente piombati, di cui chiedono una risoluzione immediata.

Buon senso vorrebbe, infatti, che sia modificato il bando del prossimo anno, e non invece sospeso il Servizio Civile di quest'anno, tralatro già avviato per alcuni ragazzi (entrati in servizio a gennaio), e vinto regolarmente da tantissime persone, che sarebbero gravemente danneggiate, moralmente e materialmente, da un simile blocco.

Oltre alla lettera al Ministro, i volontari selezionati e bloccati si sono già mobilitati per far sentire la propria voce e la propria rabbia: hanno fatto una petizione, contattato i media e stanno organizzando la loro protesta sul gruppo faceboook "Servizio Civile Nazionale".

L'unica via d'uscita per risolvere tutto nel minor tempo possibile sarebbe che le parti del contenzioso si sedessero attorno ad un tavolo a discutere la questione: i legali del ragazzo pakistano si sono infatti dichiarati disponibili a ritirare il ricorso, purché sia loro garantita la modifica del prossimo bando e quindi l'inclusione degli stranieri al processo di selezione per il Servizio Civile.

Lo stesso Ministro Riccardi sembra essere di questo parere. Si attende dunque un accordo, un compromesso, che potrebbe evitare di dover attendere i tempi lunghissimi della giustizia italiana: difatti, il ricorso in appello è stato presentato, ma la vicenda giudiziare potrebbe protarsi per vari mesi, e questo sarebbe un grave problema per i progetti di Servizio Civile e tutte le persone che attendono una risoluzione immediata.

L'attesa è lunga per chi, come me (e come me ce ne sono altri 18.000) pensava di entrare in servizio il primo febbraio.

Il nostro impegno in questo momento è seguire la vicenda, farci sentire e credere che non possano essere calpestati i diritti, il lavoro e gli sforzi di 18.000 ragazzi e soprattutto di tutti gli Enti coinvolti nel Servizio Civile e in questo momento bloccati.

Qui ulteriori informazioni.

Qui la comunicazione ufficiale dell'Ufficio del Servizio Civile

Le lettere di protesta, rispettivamente della FOCSIV e dei volontari.

L'autrice èvolontaria Servizio Civile Nazionale (FOCSIV) per il Progetto Parnaìba, Brasile


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