• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Sergio Mattarella è il nuovo presidente della Repubblica Italiana

Sergio Mattarella è il nuovo presidente della Repubblica Italiana

Per l’esattezza, il dodicesimo presidente e successore di Giorgio Napolitano. Giudice della Corte Costituzionale ed ex-Democrazia Cristiana, Partito Popolare e Margherita, Mattarella è stato eletto alla quarta votazione con 665 voti su un quorum di 505. Fratello di Piersanti Mattarella, governatore della Regione Sicilia ucciso dalla mafia, è quindi un simbolo della lotta contro la mafia oltre ad essere un rappresentante di alto profilo delle istituzioni per essere stato ministro più volte e, come già detto, facente parte della Corte Costituzionale.

Mattarella fu relatore delle leggi di riforma del sistema elettorale della Camera e del Senato (legge elettorale) che introducevano una preponderante componente maggioritaria. Tale legge fu chiamata prima legge Mattarella e poi definita in seguito Mattarellum.

L’elezione di Sergio Mattarella è stato un autentico capolavoro politico del premier Matteo Renzi. Dopo varie consultazioni svolte con tutte le forze politiche presenti nel parlamento italiano, eccezione fatta per il Movimento 5 Stelle che si è astenuto, si è delineato il profilo ideale del candidato: un arbitro nella politica italiana, un alto rappresentante delle istituzioni, un politico e non un tecnico, una persona autonoma e non legata alle logiche di partito, un garante della Costituzione italiana. Allora, dopo le consultazioni svolte anche con il partito del Presidente del Consiglio dei Ministri, ossia il Partito Democratico, si è scelta la figura di Sergio Mattarella, la quale sembrava rispondere ai requisiti su delineati.

In seguito, SEL (Sinistra Ecologia e Libertà), alleato politico del Partito Democratico alle elezioni politiche del 2013 ha deciso di appoggiare questa candidatura. Il Partito Democratico aveva dalla sua parte oltre il 45% degli elettori per il presidente della Repubblica, dato che essi sono in parte anche delegati regionali e il Partito Democratico detiene al momento la presidenza di quasi tutte le regioni. In un primo momento, NCD (Nuovo Centro Destra), alleato di governo del Partito Democratico ha rifiutato di votare il candidato Mattarella per una “questione di metodo”, ossia non aver condiviso pienamente la decisione del candidato proponendolo ai suoi alleati di governo ma decidendolo e imponendolo senza accettare veti. Poi il premier Renzi ha mediato con i suoi alleati di governo per portarli a votare il suo candidato ottenendo un riscontro positivo.

Poi si sono aggregati al voto anche parlamentari di centro, sempre alleati di governo del premier e ci sono stati anche i voti di Forza Italia, partito di Berlusconi, che aveva deciso di votare scheda bianca, decisione non rispettata da oltre 30 parlamentari nel segreto dell’urna. Perciò Renzi, oltre ad aver riunito il suo partito dopo le figuracce nell’elezione scorsa del presidente della Repubblica, partito spaccato spesso in parlamento durante la votazione della nuova legge elettorale e la votazione delle riforme costituzionali, ha anche ottenuto una spaccatura evidente nel partito dell’ex-premier Berlusconi.

Da non dimenticare che Berlusconi e Renzi avevano stipulato da tempo il cosiddetto “patto del Nazareno” (dal nome della sede del Partito Democratico, sede del primo incontro tra Renzi e Berlusconi) sulla nuova legge elettorale e sulle riforme costituzionali, patto che doveva includere, secondo Berlusconi e il suo partito, anche l’elezione del presidente della Repubblica, regola invece mai enunciata dal premier Renzi e dal suo partito.

Quindi ora il premier, allo stato delle cose attuali e passate, ha una maggioranza parlamentare per legge elettorale e riforme costituzionali con Forza Italia, un’altra maggioranza parlamentare per il governo con gli alleati di NCD e un’altra maggioranza ancora è stata usata per eleggere il capo dello stato, come illustrato sopra. Perciò, un vero e proprio capolavoro politico del premier Renzi, un coacervo di mosse da “politico di razza e di esperienza”. Però, allo stesso tempo l’elezione del presidente della Repubblica porterà di sicuro ad un mutamento del quadro politico italiano e nei giorni a venire chissà cosa potrà succedere ancora.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità