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Sciopero alla Eurodifarm di Casalmaiocco

Martedì 28 luglio i lavoratori sono ancora una volta scesi in sciopero nonostante il caldo torrido e l'aria di vacanza che si respira nel resto del Paese. Ma come si fa a pensare alle vacanze se sistematicamente i propri diritti sono calpestati e il proprio lavoro sottopagato?

Lodi - Già quindici giorni fa i lavoratori della Eurodifarm, di proprietà della DHL (DHL Supply Chain), erano scesi in sciopero davanti ai cancelli della fabbrica. Non avendo ottenuto quello che chiedevano, cioè semplicemente l'applicazione piena del contratto nazionale e il riconoscimento dei sindacati che meglio ritengono tutelare i loro diritti, si sono ripresentati in forze oggi, sostenuti da un nutrito numero di operai di altre aziende e da realtà di compagni solidali con i lavoratori in lotta.

Proprio questa solidarietà per un miglioramento delle condizioni di lavoro ha impedito che il consorzio UCSA e la committente Eurodifarm riuscissero a far fallire lo sciopero con i soliti sistemi illegali e prepotenti che vengono utilizzati in questi casi: prima, tentando di sostituire gli operai in sciopero con quelli che avevano finito il loro turno di notte e facendone entrare altri di nascosto; poi, tentando di corrompere i lavoratori in sciopero prendendoli uno ad uno da parte e facendo loro promesse generiche e irrealistiche (che si sarebbero ovviamente dimostrate delle bolle di sapone, poiché solo i diritti conquistati per tutti possono realmente essere rispettati!); infine cercando di far valere la legge 146/90 che regola gli scioperi nei servizi pubblici essenziali.

Questa legge è stata già più volte usata in maniera del tutto strumentale per garantire alle aziende private (perché è il servizio che viene dichiarato "essenziale" e poco importa se ad erogarlo siano imprenditori che ci lucrano!) di non subire scioperi da parte dei loro lavoratori, come fu nel caso della Granarolo , e di trattarli come più li aggrada. Ma Eurodifarm e Ucsa si sono sentite forti e non hanno rispettato i termini per l'applicazione della legge.

Risultato: gli scioperanti hanno fatto valere tutta la forza dei loro numeri e, rifiutando le provocazioni che iniziavano a provenire dall'interno dell'azienda, hanno bloccato i grandi camion che dovevano entrare a scaricare la merce dalla tarda mattinata alle 18.30, quando le controparti si sono rese conto che la determinazione dei lavoratori non sarebbe venuta meno e hanno dovuto cedere.

I lavoratori hanno così strappato l'apertura della trattativa sui punti della piattaforma sindacale e il riconoscimento del S.I. Cobas come sindacato che hanno liberamente scelto per sostenerli nella lotta. L'incontro è fissato per inizio settembre. Infatti, se i lavoratori continuano a lavorare anche d'estate, i padroni invece se ne vanno in vacanza. È facile immaginare che a settembre Eurodifarm e Ucsa non saranno arrendevoli. Ma i lavoratori già lo sanno e non abbassano la guardia. Anzi, dall'assemblea seguita allo scioglimento del picchetto si prospetta l'idea di allargare lo stato di agitazione alle altre aziende in cui Ucsa gestisce l'appalto.
La lotta continua!

Qui il comunicato del Sicobas sullo sciopero con le rivendicazioni dei lavoratori

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