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Schiaffo del Senato ad Obama non passa la "Don’t ask, don’t tell”

L’abrogazione della “Don’t ask, don’t tell”, la controversa legge americana che impone ai militari statunitensi di non dichiarare il proprio orientamento sessuale, non è passata oggi al Senato pur con una larga maggioranza orientata verso l’abrogazione. I “sì” sono stati 57 contro i 40 “no”, ma la vittoria non è bastata per far passare la proposta della Casa Bianca perché sono mancati i tre voti necessari per avere la maggioranza qualificata.

La “Don’t ask, don’t tell” è una legge ipocrita e assurda, in quanto non esiste sostegno alla tesi su cui i militari omosessuali non riescano a svolgere le stesse identiche mansioni dei soldati etero. Anzi, proprio a sostegno del contrario, il presidente Obama aveva messo nel suo programma elettorale di due anni fa l’abrogazione di questa legge, ed aveva persino l’appoggio del segretario della Difesa Robert Gates e del capo degli Stati maggiori congiunti delle Forze Armate l’ammiraglio Mike Mullen. Ma per il Senato americano non basta: 39 senatori repubblicani – tutti tranne la senatrice Susan Collins del Maine – e John Manchin, democratico del West Virginia, hanno votato in modo compatto e probabilmente è stata anche l’ultima volta dell’amministrazione Obama a favore dell’abrogazione, in quanto da gennaio si insedieranno i nuovi senatori e il peso specifico dei repubblicani sarà maggiore per via della maggioranza acquisita alle recenti elezioni di Middle Term.

La sconfitta di oggi è l’ennesimo schiaffo politico del Senato americano al presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Il risultato equivale a una clamorosa bocciatura per una proposta che era stata fortemente caldeggiata dalla Casa Bianca, e Susan Collins, l’unica senatrice repubblicana a votare a favore, si è detta ”molto dispiaciuta” per l’esito del voto: ”Si è persa una grande occasione”. Pur andando contro il quinto emendamento, la “Don’t ask, don’t tell” è ancora legge statunitense e quindi nessun gay dichiarato può arruolarsi nelle forze armate americane.

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