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Schegge di Storia Mondiale: Cenere d’Uomo

Il libro “Cenere d’uomo” (www.bompiani.eu, 2009) di Nicholson Baker è una pubblicazione molto particolare: raccoglie le testimonianze giornalistiche e private di molte persone che vissero tra la Prima Guerra Mondiale e l’inizio della Seconda Guerra Mondiale.

Sono state esaminate moltissime lettere di molti personaggi importanti e altri meno importanti, e moltissimi articoli di giornale (in particolari americani poiché il governo del Regno Unito esercitava una forte censura). Le fonti principali dell’autore sono state le seguenti: il New York Times, il New York Herald Tribune, l’Università del New Hampshire un libro di Martin Gilbert su Churchill: “Churchill War Paper”. Il drammatico titolo ha origine da una considerazione di Franz Halder, un riottoso generale di Hitler che alla fine della guerra fu rinchiuso ad Auschwitz e vide i fiocchi di cenere umana che entravano nella sua cella.

Nicholson Baker è nato nel 1957 e ha vinto il National Book Critics Circe Award nel 2001.

Qui di seguito troverete alcune schegge delle testimonianze più tragiche tratte dal libro:

“Sono estremamente favorevole all’uso di gas velenosi contro tribù non civilizzate, la maggior parte di questi gassati non riporta effetti seri e duraturi” (Churchill, 26 agosto 1920, p. 11).

“Se fossi un italiano sono sicuro che mi schiererei con lui dall’inizio alla fine della vittoriosa battaglia contro i bestiali appetiti e le passioni del leninismo” (Churchill, 20 gennaio 1927, p. 19).

“Noi siamo in grado di realizzare qualcosa soltanto grazie al fanatismo” (Hitler, p. 27).

“I tedeschi sono tra le persone più piacevoli in Europa e certamente hanno in media un numero inferiore di prepotenti e sadici rispetto a ogni altra nazione. La differenza consisteva nel fatto che il regime hitleriano era basato su sadici e prepotenti da capo a piedi” (Lilian Mowrer, 1933, p. 38).

“Dopo la guerra molti ebrei sono entrati in Germania e, in gran parte si sono affiliati al partito comunista. Negli scorsi dieci anni le poltrone amministrative del governo sono state occupate in larga misura da ebrei. I giudici in carica nelle Corti erano in gran parte ebrei. Su 3.200 avvocati ben 2.600 erano ebrei. Nell’Università di Berlino dal 3 al 4% degli studenti era ebreo e il 40% dei professori era ebreo. La Germania percepiva tutto ciò come scorretto” (Schacht).

“Schacht, il direttore della banca tedesca, disse a Fuller che nessun ebreo aveva subito violenze personali… Fuller ebbe in seguito un’altra conversazione con Schacht. “Se fossi ebreo sarei preoccupato”, gli disse Schacht, “ma non sono un ebreo e quindi non sono preoccupato” (Schacht, direttore della Banca tedesca, 8 maggio 1933, p. 39).

Josef Stalin ordinò agli operai di smantellare tutti i negozi alimentari delle città agricole dell’Ucraina. Milioni di persone rimasero senza pane e furono quindi costretti a mangiare topi, insetti, bucce e bambini morti. Era l’agosto 1933 (p. 44).

“In ogni guerra il produttore di armi che vende a livello internazionale sta armando un potenziale nemico del suo stesso paese e questo, in pratica, anche se non legalmente, significa tradimento (H. C. Engelbrecht, autore di Mercanti di morte, 14 aprile 1934, p. 50).

Gli aerei passarono più volte sulle aree irrorate per essere sicuri di avvelenare l’acqua. “La pioggia velenosa che scendeva dagli aerei trasformava tutti in un urlo di dolore,” disse l’Imperatore Etiope Ailè Selassiè alla Società delle Nazioni a Ginevra. Le vittime del gas mostarda italiano furono migliaia. Era il 30 giugno 1936 (p. 64).

“Qual è la differenza tra gettare 500 bambini nel fuoco e sganciare bombe incendiarie su 500 bambini?” domandò Philip S. Mumford. “Nessuna” (ex ufficiale britannico in Iraq, 1937, p. 67).

“La pace nel mondo è nelle mani di questi dittatori. Per quanto ne so potrebbero essere anche pazzi, e il potere illimitato in effetti conduce gli uomini alla follia” (Stanley Baldwin, 1937, p. 70).

Churchill nutriva ancora ammirazione per Mussolini: “le straordinarie qualità di coraggio, comprensione, controllo e perseveranza da lui dimostrate” (10 ottobre 1937, p. 75).

La Lockheed, alla richiesta del segretario di Stato americano Cordell Hull, cessò la vendita di aeroplani al Giappone (maggio 1939, p. 125).

Neville Chamberlain scrisse una lettera a sua sorella: i tedeschi erano gelosi (invidiosi) degli ebrei, sosteneva, perché gli ebrei erano più intelligenti (30 luglio 1939, p. 128)

“Mai nella storia prima d’ora un paese ha perduto praticamente tutti i suoi poeti, scrittori e saggisti allo stesso tempo. In un anno la Germania ha perso tutta la straordinaria influenza spirituale che i suoi più famosi intellettuali e scrittori hanno esercitato sul mondo. E’ come la morte: il corpo rimane là dov’è, l’anima si irradia per tutto il mondo” (Manfred George, 1939).

“Io cerco di rimanere un uomo ordinario, e temo quello che può accadere alla mia umanità quando sono pagato per sterminare a sangue freddo il maggior numero possibile dei miei simili che non mi hanno fatto nulla di male” (Milton Mayer, 7 ottobre 1939, p. 150).

Gran parte della classe intellettuale polacca fu spazzata via: “Noi vogliamo risparmiare il popolo, ma i nobili, i sacerdoti e gli ebrei devono essere uccisi” disse Reinhard Heydrich (1939, p. 152).

Germania, maggio 1940: si iniziò a sterminare i disabili. Hitler pensava che sarebbe stato possibile disporre di più dottori e di più personale e maggiori risorse a beneficio delle forze armate (p. 172).

L’esercito era corrotto grazie alla distribuzione di “buste chiuse con remunerazioni straordinarie”. Io stesso avevo preso il denaro della cancelleria di Hitler (il generale Halder, p. 172).

Weygand condivideva il pensiero di Pétain: se l’esercito francese fosse stato distrutto ne sarebbero derivati guai anche maggiori. Era giusto prevenire un massacro senza senso (p. 185).

Il bombardamento era per Churchill una forma di pedagogia, un modo per informare i cittadini, uccidendoli, della ferocia brutale di lontani teatri di guerra (p. 189).

 “La guerra cesserà quando gli uomini rifiuteranno di combattere” (Peace Pledge Union).

“Quello di Winston è il più incredibile cervello che io abbia mai visto funzionare: una curiosa miscela di emozione infantile e ragionevolezza adulta” (Lord Alifax, 19 giugno 1940, p. 195). 

“La coscrizione militare non rappresenta la libertà ma la servitù; la sua uguaglianza è l’uguaglianza degli schiavi. La leva obbligatoria, qualunque siano le intenzioni dei suoi sostenitori attuali, in una nazione potenzialmente forte e aggressiva come la nostra, è la strada che conduce al militarismo, all’imperialismo, al fascismo americano e alla guerra (Norman Thomas, luglio 1940, p. 207).

“I bambini non pretendono compassione o scuse. Non portano risentimento. Ti guardano dritto negli occhi e c’è qualcosa che va al di là di loro, che esprime condanna per il peccato e la vergogna”. I capi di Stato delle nazioni e i diplomatici non hanno questa esperienza diretta della fame. Donne, volontari, insegnanti e dottori invece ce l’hanno (Muriel Lester, volontaria, 1940, p. 215).

Roosevelt, nel suo discorso annuale al Congresso elenca le quattro libertà fondamentali: la libertà di parola, la libertà di culto, la libertà dal bisogno e la libertà dalla paura (6 gennaio 1941, p. 270).

La Russia è un coccodrillo immorale che aspetta nelle profondità qualsiasi preda gli capiti a tiro (Churchill).

Lo scritto ministeriale britannico finiva con un’appendice dove si raccomandava che le bombe a scoppio ritardato costituissero il 10% del tonnellaggio sganciato in modo da prevenire o ostacolare seriamente i servizi antincendio, le riparazioni e l’organizzazione generale dei mezzi di terra (24 aprile 1941, p. 306).

“La Germania ne ha fin sopra i capelli con la guerra in Occidente e sono sicuro che Hitler non vorrà correre rischi attaccando l’Unione Sovietica creando un secondo fronte. Hitler non è così stupido” (Stalin, 12 giugno 1942, p. 331).

“Gli uomini sono camaleonti: in una società san sembrano sani, in una malata come la nostra, sembrano malati” (Helmuth von Moltke, 8 ottobre 1941, p. 416).

La costante guerra tra popoli, paesi e nazioni è stato il tragico problema di tutta la storia dell’umanità. Il fondamentalismo religioso islamico sarà realmente il problema centrale della nostra epoca? L’americana Ayaan Hirsi Ali (la sceneggiatrice del film “Submission”), che è di origini somale e ha avuto diverse peripezie fondamentaliste è di quest’idea: “Mi vogliono uccidere perché ho scritto che le donne nell’Islam subiscono violenza… Gli uomini sono tutti uguali, le culture no. La cultura illuminista è superiore. Ed è ora che l’Occidente affronti l’Islam senza lasciarsi contagiare dal relativismo culturale, un virus suicida”. Ricordo che Theo Van Gogh, il regista di Submission, è stato ucciso da un fondamentalista jihadista nel 2004, in Olanda.

Comunque concludo dicendo che questo libro esemplifica in modo straordinario l’estrema difficoltà delle persone di valutare obiettivamente e criticamente gli accadimenti di portata storica che vivono quotidianamente e spiegano come i totalitarismi approfittino di questa cecità da distanza troppo ravvicinata per rinsaldare il loro potere. Anche Rita Levi Montalcini confessò che durante il fascismo non percepiva l’ostilità della dittatura poiché era molto impegnata nel suo lavoro scientifico (i suoi studi e i suoi esperimenti in laboratorio). La psiche umana purtroppo è quella che è: pensiamo agli innumerevoli anziani che, verso la fine della vita, lasciano quasi tutti i loro soldi alla loro Chiesa di riferimento nella miserabile speranza che ciò possa condurli senza problemi lungo la strada maestra del Paradiso (e questo potere economico è uno delle grandi fonti di forte influenza politica della religione in quasi tutti i paesi). L’età e la paura della morte rincoglionisce fino al punto di pensare che le leggi economiche utilizzate sulla terra possano valere anche nell’Aldilà… La verità è la prima vittima della guerra e della paura di morire…

P. S. I governanti di oggi dovrebbero ricordare e valutare bene queste parole: “La fame genera anarchia non pace e democrazia” (slogan che circolava in una manifestazione del primo gennaio 1941). E forse l’attivazione della famosa moneta unica mondiale potrebbe essere l’unica soluzione in grado di far scomparire molta fame e molti famelici speculatori finanziari: il Bancor avrebbe anche il benefico effetto psicologico di farci sentire tutti più uguali: il denaro non è razzista, non ha sesso e non ha religione.

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