Scajola: non so, non c’ero, se c’ero dormivo.
L’uscita di scena di Scajola lascia tutti interdetti.
Maurizio Crozza ieri sera a Ballarò si è detto preoccupato per il suo mestiere di comico.
Teme la concorrenza dei politici.
In effetti, se pensiamo alle cose dette da Scajola nel presentare alla stampa le sue dimissioni, scopriamo alcune gag a dir poco irresistibili.
Eccole:
E’ la frase che dice il marito alla moglie quando viene sorpreso in flagrante a letto con un’altra.
In questo caso l’ha pronunciata l’ex ministro.
I fatti resi noti dalla stampa non consentono, purtroppo per lui, interpretazioni plausibili diverse da quelle malevole.
Ma il ministro si attiene al motto di Borrelli - resistere, resistere, resistere - e cerca di farci credere due cose incredibili :



Non so, non ho visto, se c’ero dormivo:
Era il titolo di un disco dei Gufi degli anni 60, ma si presta a sintetizzare la storia di quella rocambolesca compravendita.
"Se dovessi acclarare che la mia abitazione fosse stata pagata da altri senza saperne io il motivo, il tornaconto e l’interesse - ha detto Scaiola - i miei legali eserciterebbero le azioni necessarie per l’annullamento del contratto".
Insomma, hanno fatto tutto a sua insaputa, forse.
Lui non sa, non ha visto, se c’era dormiva.
Che dire?

Che viene in mente una frase che diceva l’imbroglione interpretato da Totò in "Totò truffa":
"Lo so, dovrei lavorare invece di cercare dei fessi da imbrogliare, ma non posso, perché nella vita ci sono più fessi che datori di lavoro."
Scajola, in qualche misura ricorda quel personaggio: finché c’erano sono degli ingenui che gli credevano, lui continuava ad arrampicarsi sugli specchi.
Sia pure cambiando versione ogni mattina.
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