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Salerno: continua la lotta alla fabbrica Filtrona (gruppo Essentra)

Abbiamo già scritto qui della vicenda della ex-Filtrona: una fabbrica salernitana che produce filtri per sigarette per conto di una multinazionale inglese, improvvisamente chiusa dalla dirigenza dieci giorni fa. Una chiusura che è apparsa subito del tutto assurda, visto che l’azienda non è affatto in crisi, anzi. Ma la dirigenza persegue evidentemente un suo piano che mira a ridurre la presenza in Italia per potenziarla altrove, per accrescere ancora di più i suoi margini di profitto sfruttando altri lavoratori, nell’Est Europa o in Turchia. Contro questo vero e proprio attentato alla vita di ottanta famiglie, i lavoratori salernitani si sono subito mobilitati occupando la fabbrica, e hanno continuato la loro protesta cercando di coinvolgere sindacati, rappresentanti istituzionali, forze politiche. 

Qui il Kollettivo Wobbly di Salerno, che sta seguendo ogni passo di questa mobilitazione, ci propone un piccolo report di tutto quello che si è mosso nell’ultima settimana… Noi invitiamo a farlo girare, perché della vicenda se ne sta parlando molto in città, ma pochissimo fuori: mentre ciò di cui hanno bisogno i lavoratori è innanzitutto visibilità per le loro ragioni, e in secondo luogo appoggio al loro tentativo di generalizzare la loro vertenza unendo le voci di tutte le realtà produttive della zona colpite da licenziamenti (Ex-Pennitalia, Italcementi, Eldo, Gama). 

Continua la mobilitazione dei lavoratori alla Filtrona/Essentra di Salerno contro la chiusura dell'azienda e il licenziamento di tutti gli 81 dipendenti. Nei giorni scorsi è proseguita l'assemblea permanente all'interno dell'azienda e, nella giornata di domenica 2 febbraio, in concomitanza con la partita di calcio della Salernitana, i lavoratori hanno esposto uno striscione all'esterno dello stadio Arechi.

Il giorno successivo si è tenuto l'incontro con il Sindaco di Salerno, che ha dichiarato: “Si tratta, in primo luogo, di portare i titolari a un tavolo di trattativa per capire quali siano i loro progetti e quale sia il programma industriale che hanno in mente”. A queste parole vaghissime hanno risposto, via internet, le testimonianze drammatiche dei lavoratori salernitani licenziati negli ultimi anni. 

Giovanni scrive: “Le stesse parole dette in occasione della chiusura della Ideal clima dove lavoravo io e altre 286 persone 4 anni fa. Dice sempre le stesse cose. Il guaio è sempre nostro, loro ci sguazzano, il problema non è la cassa o la mobilità, quello finisce, il problema è per chi deve lavorare altri 25-30 anni... Non so quante riunioni hanno fatto tra provincia regione e tranne un paio di volte che mandò un suo delegato il sindaco non si è mai presentato. Iniziassero davvero a fare qualcosa di buono che riguardi il lavoro invece di parlare a vuoto”.

Così invece Vincenzo: “Noi dell’Agc ex Pennitalia stiamo ancora aspettando una reindustrializzazione del territorio, intanto 130 famiglie senza lavoro e un terreno di 250mila metri quadri quasi abbandonato”.

La mobilitazione è continuata martedì 4 febbraio, quando i lavoratori Essentra hanno aperto il corteo che ha percorso la città, in occasione della manifestazione, già programmata dalla CGIL, contro il dissesto idrogeologico delle strade cilentane.

I lavoratori hanno distribuito un volantino per spiegare le loro ragioni, sollecitando una “mobilitazione generale” per impedire i licenziamenti. Al termine del corteo si è tenuto un incontro in Prefettura, disertato dai manager dell'azienda che hanno comunque ribadito l'irrevocabilità dei licenziamenti. All'arroganza della proprietà ha risposto in serata uno striscione di protesta affisso sotto l'abitazione del direttore dell'azienda Valerio Muto.

Mercoledì è stata la volta dell'incontro, in mattinata, con l'Assessore provinciale al lavoro, mentre nel pomeriggio una tv locale ha organizzato una trasmissione sul caso Essentra, con diretta dalla fabbrica, che ha visto la partecipazione di lavoratori licenziati o in cassa integrazione di altre realtà cittadine (Ex-Pennitalia, Italcementi, Eldo, Gama). Comune a tutti gli interventi è stata la preoccupazione per la mancanza di prospettive, una volta che saranno scaduti gli ammortizzatori sociali.

Gina ha così descritto la situazione dei 35 lavoratori della Eldo di Pontecagnano e Salerno: “La cassa integrazione dura fino a giugno, secondo noi è stata data perché così l'azienda continua nella procedura di fallimento, ma è un accompagnamento alla morte dei lavoratori: andremo in mobilità e ci ritroveremo disoccupati. Noi chiediamo una ricollocazione al Comune, alla Provincia, non chiediamo la cassa integrazione”.

Così Antonio della AGC ex-Pennitalia: “In 130 siamo in cassa integrazione fino a marzo dell'anno prossimo per cessata attività dell'azienda. Esprimiamo grande solidarietà a tutti i compagni. Rivivo quello che abbiamo passano noi uno/due anni fa. Ancora oggi come allora: chiacchiere".

Raffaele dell'Italcementi di Salerno : “In 75 siamo in cassa integrazione a rotazione, a breve avremo tagli del 40/50 % dei posti di lavoro. Faremo come l'Essentra e occuperemo la fabbrica”.

Silvano della GAMA spa, che si ritrova con altri 64 persone in cassa integrazione straordinaria : “Abbiamo fatto vari tavoli, avuto tutte le rassicurazioni di questo mondo. Però risultati zero”. 


In serata, nuovo incontro presso Confindustria.

Giovedì anche i lavoratori dell'Essentra, con un comunicato, hanno voluto ricordare la tragica morte di Giuseppe De Crescenzo, operaio FIAT: “Gli operai della fabbrica ESSENTRA di Salerno, in assemblea permanente contro il tentativo di licenziamenti e chiusura definitiva dello stabilimento, esprimono il proprio profondo dolore per il suicidio dell'operaio Peppe, cassaintegrato della FIAT logistica di Nola (Na). 
Riteniamo senza mezzi termini che la responsabilità della morte di Peppe è tutta opera della politica industriale di Marchionne e soci, che per perseguire sempre più profitti con l'appoggio della politica di lacrime e sangue dei governi dei padroni, non si fanno scrupoli a gettare nella disperazione decine di migliaia di operai e famiglie nella disperazione più nera. La lotta contro i licenziamenti all'ESSENTRA è dedicata anche al ricordo di Peppe e quanti come lui sono morti per il cinico calcolo di interessi dei padroni e delle multinazionali come la FIAT e l' ESSENTRA. La lotta degli operai uniti vincerà contro i padroni che stanno distruggendo il lavoro e le vite dei lavoratori. Gli operai dell'ESSENTRA in lotta”.

Sempre giovedì, in serata sono stati affissi in vari quartieri della città striscioni di solidarietà con la lotta degli operai Essentra.

Intanto ieri erano in piazza i lavoratori ELDO di Salerno. Al presidio si aggiungeranno gli operai dell’Essentra, perché l’unica via d’uscita da questa crisi è l’unione di tutti i soggetti sfruttati. Citiamo dal comunicato dell’USB Salerno: “Ad un mese dalla chiusura della ELDO SpA non si ferma la protesta dei lavoratori che domani 10 febbraio, dalle ore 11:00 picchetteranno lo stabilimento del megastore di San Leonardo: a sostenerli ci saranno anche i lavoratori della ex-Filtrona che da dieci giorni sono in assemblea permanente dopo la serrata dell'Essentra”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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