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Russia, chiusa per “pornografia” la mostra del fotografo Sturges

Minori | La mostra Jock Sturges – senza imbarazzo, organizzata al Centro Fratelli Lumiere di Mosca, è stata chiusa all’improvviso dopo che alcuni attivisti conservatori durante il fine settimana avevano organizzato dei picchetti di protesta accusando il fotografo americano di pedo-pornografia. Nelle immagini vengono ritratti nudi degli adolescenti.

“Sono molto triste, perché Mosca si presenta come una città del XXI secolo. Si tratta dei miei vicini, dei miei amici, che ho fotografato nel corso di 40 anni. Queste mie fotografie sono state pubblicate in tutto il mondo – ha aggiunto – e sia le gallerie che i musei di tutto il mondo non vi hanno visto alcuna pornografia” ha commentato il fotografo citato dal canale russo Ren Tv.

 

L’esibizione era stata inaugurata l’8 settembre, ma ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica, dopo che la senatrice Elena Mizulina, nota per le sue posizioni ultraconservatrici, attraverso la stampa ha chiesto di chiuderla, accusando gli organizzatori di “manifestazione pubblica di materiale pedo-pornografico” e di violazione del codice penale.

“È una vera e propria propaganda della pedofilia”, ha attaccato la senatrice. L’esibizione è stata criticata anche dal neo ombudsman per l’infanzia, Anna Kuznezova, che ha ordinato un’indagine da parte della procura. Una parte delle modelle di Sturges sono adolescenti che fanno parte di famiglie di nudisti.

Negli anni ’90 il fotografo aveva subito le stesse accuse anche negli Stati americani di Alabama e Tennessee che avevano chiesto, senza successo, di classificare come pedo-pornografia i suoi libri L’ultimo giorno d’estate e Identità radiose.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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