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Rushdie e Saviano. Due scrittori, due vite cancellate da due nemici diversi. Quanto diversi?

Roberto Saviano, da anni sotto scorta per aver rotto il muro di omertà intorno alla camorra, sa come ci si sente a essere perseguitati. Rischiare la vita per aver espresso le proprie opinioni e per aver rivelato verità scomode. Chi meglio di lui può quindi parlare di Salman Rushdie, scrittore inseguito da una fatwa?

In un articolo pubblicato ieri da Repubblica, Saviano ha ripercorso con partecipazione l’odissea di Rushdie, raccontata in un libro in uscita il prossimo 18 settembre dal titolo Joseph Anton. Su Rushdie pende tuttora una condanna a morte emanata dall’ayatollah Khomeini nel lontano 1989, per aver scritto I versi satanici. Libro ritenuto blasfemo dagli integralisti islamici. E che ha costretto il suo autore a rifugiarsi nel Regno Unito, sotto scorta, per sfuggire alla condanna a morte comminata dalla ierocrazia iraniana.

Nei paesi islamici, e ancor di più in quelli in cui imperversano regimi guidati dal clero, anche solo esprimere la proprio mancanza di fede porta tuttora a pesanti condanne e all’ostracismo sociale. Fenomeno reso evidente in tempi recenti dai sommovimenti che hanno caratterizzato la “primavera” araba e dall’emergere, grazie al web, di atei e agnostici anche in nazioni a maggioranza musulmana.

Alcuni casi eclatanti sono venuti a galla. La condanna a sette anni e mezzo di prigione di due atei tunisini, colpevoli per aver espresso le loro idee su Facebook. Uno, Jabeur Mejri, è stato arrestato. Mentre l’altro, Ghazi Béji, condannato in contumacia, dopo una rocambolesca fuga si è rifugiato in Romania e forse chiederà asilo politico in Francia. In Indonesia Alexander Aan ha rischiato il linciaggio, è stato costretto a convertirsi all’islam ed è stato condannato a due anni e mezzo di prigione per lo stesso motivo.

Il pesante condizionamento sociale diventa un triste denominatore comune quando le religioni si impossessano delle regole di convivenza. D’altronde, anche nei paesi fino a pochi secoli fa dominati anche politicamente dal cristianesimo non mancavano persecuzioni massicce contro ‘eretici’ o non credenti. Condizionamento che si affievolisce oggi, ma che — prendendo spunto proprio dalle tematiche di cui si occupa Saviano — ha forgiato proprio la mentalità delle cosche. Si pensi all’intensa religiosità dei boss o al pullulare di linguaggi e simboli chiaramente fideistici in voga negli ambienti malavitosi. O il dover rendere conto a una “legge superiore” fatta a proprio uso e consumo, diversa da quella rispettata dai comuni mortali.

Non possiamo non notare come in certi contesti le religioni, spinte sull’onda dell’integralismo, finiscano per comportarsi in maniera molto simile a una vera e propria organizzazione a delinquere. Un sistema di potere che in nome di un’ideologia ottusa finisce per negare gli spazi di libertà e la sicurezza degli individui, invadendone l’intimità e scatenando anche la violenza, giustificata dall’appello ad una qualsivoglia divinità. Dove qualsiasi alternativa di pensiero viene oppressa, se non addirittura negata.

Non capita soltanto alle religioni. Può capitare a ogni ideologia, religiosa o non religiosa, che totalitariamente intende ergersi a unica depositaria della verità, a unica regolatrice della morale, a unica amministratrice della giustizia, a unica rappresentante della società intera. Il risultato è un condizionamento ambientale in cui si è costretti a professare una “fede” che non si ha, ad adeguarsi e a collaborare, pur di essere lasciati in pace. E dove si rischia anche la vita se non ci si allinea al “Verbo”. O, per essere più precisi, a coloro che si pongono a suo megafono.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.175) 12 settembre 2012 17:21

    Vita cancellata Saviano?Vergognatevi,le vite cancellate sono quelle di migliaia di magistrati,giudici,ricercatori e quant’altro,che si sono prestati per il bene comune,uccisi e infangati dopo la loro morte.Le varie organizzazioni possono uccidere come ben sappiamo,chiunque e dovunque;e questo dichiaratamente sionista,che va in giro in tutto il mondo,facendo la bella vita scortato da una pseudo scorta,volete farci davvero credere che non riescono ad ammazzarlo?
    Lui è un prodotto creato a tavolino dai noti soliti,per rafforzare le fila degli imbonitori.
    Dimenticavo il suo "famoso"libro non è nient’altro che un plagio.
    Dignità Signori,Dignità!
    Koenig m.b.

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