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Romano Prodi: "Euro, sì". Il racconto dei 10 anni dell’euro

Presentato a Bologna il libro Prodi, Delors. Dieci anni con l'euro in tasca (ed. Aliberti) dei giornalisti Paolo Giacomin, Massimo Degli Esposti e Stefano Righi. A dialogare con gli autori e il pubblico c'era Romano Prodi.

Bologna, 28 febbraio 2012. Una lezione di economia chiara ed efficace e una discussione tra amici: così si può definire la presentazione del libro “Prodi, Delors. Dieci anni con l'euro in tasca” alla quale ha partecipato Romano Prodi, che si è tenuta all’Auditorium Enzo Biagi, presso la Biblioteca Sala Borsa di Bologna.

Il libro, scritto dai giornalisti Massimo Degli Esposti e Paolo Giacomin di QN, e Stefano Righi del Corriere della Sera, ripercorre la storia della moneta unica europea, a dieci anni della sua nascita, attraverso due lunghe interviste a Prodi e Delors.

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Romano Prodi e gli autori del libro

“Dieci anni fa l’euro ha permesso a tutti i cittadini di questo continente di toccare con mano cosa significa Europa”, afferma Paolo Giacomin, che nel libro ha curato in particolare l’intervista a Jaques Delors.

“L’euro tiene insieme e riesce a far convivere un’area con una storia di ormai cinquanta anni. Se dovesse saltare l’euro, tornerebbero gli spettri dell’odio, del razzismo e del conflitto di interesse. L’euro è un ancoraggio alla pace per il nostro continente”, sostiene Massimo Degli Esposti.

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Prodi firma una copia del libro ad una lettrice

Positiva è anche l’opinione di Stefano Righi, che non ha dubbi nel rispondere alla domanda “euro si, euro no?”. “Euro certamente”, afferma il giornalista. “Per rispondere pensiamo a come eravamo messi prima dell’euro. La moneta unica è stata un colpo di genio. Peccato che l’euro sia stato lasciato da solo dalla politica”.

Lei è stato l’uomo che ha creduto di più nell’euro, si è mai pentito? viene chiesto a Romano Prodi. “No, mai!” Risponde con fermezza il Professore, che poi spiega come i problemi attuali sono dovuti al non completamento dell’euro.

“Tutto ciò che si fa con l’adesione dei popoli risulta processo lentissimo e in divenire. Gli ultimi anni sono stati quelli delle paure: paura degli immigrati, paura della Cina e paura della globalizzazione. L’euro lo completeremo passo per passo, il problema è che è cambiato l’umore ed è cambiata la politica.”

“Il libro è molto più divertente del titolo. Dietro l’euro ci sono storie che io ho vissuto come un libro giallo” – racconta il Professore, che ricorda divertito le diverse querelle nate per esempio per decidere chi mettere sulle banconote, se Dante o Goethe. E’ stato tutto un compromesso continuo in cui è stato fondamentale riuscire a mediare per preservare l’Unione dell’Europa e rispettando l’identità di ogni Stato.

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La presentazione all’Auditorium Enzo Biagi della Biblioteca Sala Borsa di Bologna

Indietro non si torna, aggiunge dunque Prodi. E’ stato un salto così in avanti nella storia che è impossibile tornare indietro.”E ai cronisti che al professore hanno chiesto se l’euro avrà un futuro, ha risposto: la storia si può frenare ma non fermare.

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