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Ritorna lo Sherwood Festival 2012 di Padova, un festival storico e indipendente

Basterebbe dare un’occhiata al programma dello Sherwood Festival di Padova, storico festival, totalmente indipendente e autogestito, per rendersi conto che anche in Italia un festival musicale è possibile. Un festival “indipendente” perché senza sponsor e finanziamenti e sostenuto dal lavoro volontario di centinaia di persone, “indipendente” perché privilegia le istanze migliori tra le produzioni indipendenti, “indipendente” perché autogestito, vivo, pulsante e in divenire, in un’epoca che spinge all’omologazione e al silenzio. Un festival che, oltre a musica e cultura, è anche molte altre cose insieme: l’espressione di una comunità sociale e politica, che non ha mai smesso di sognare un mondo diverso e più giusto, ma anche uno spazio pubblico vivo, attraversabile da tutti, e in cui la musica, il teatro, l’arte, la scrittura, gli incontri e i dibattiti sono l’occasione per ridurre le distanze di punti di vista, di età e di approccio che spesso rendono complesso il vivere insieme, in comune.

Passando alla musica, dopo qualche concerto di riscaldamento con gli irrinunciabili gruppi italiani (Zen Circus, Teatro degli Orrori, Subsonica, Amor Fou + Maria Antonietta), stasera 25 giugno il festival entra nel vivo della sua programmazione internazionale con un nome di quelli grossi, ovvero quel Manu Chao guru e inventore della cosiddetta patchanka: è proprio lo Sherwood Festival che Manu ha scelto per il suo ritorno esclusivo in Italia dopo cinque anni d’assenza (infatti il sold out è assodato), ed è qui che presenterà il suo nuovo progetto La Ventura, che lo vede accompagnato sul palco dal bassista Jean Michel Gambeat, dal super chitarrista Madjid Fahem e da David Bourguignon alla batteria.

Grande attesa anche per il live di Pat Metheny (11 luglio), che si esibisce a Padova per la prima volta e con un progetto totalmente inedito: salirà infatti sul palco con la Unity Band, formata da Chris Potter al sax, Ben Williams al basso e Antonio Sanchez alla batteria.

Ma inutile nascondersi che una delle band più attese, di quelle band che spingono a farsi anche 700 kilometri in treno per vederle, sono i Flaming Lips, gruppo di rock psichedelico che da anni ormai sta scrivendo la storia di certa musica freak: precedute dagli italiani Verdena, le labbra fiammeggianti saliranno sul palco il 10 luglio, e se non le avete ancora viste questa è la volta buona per non farsele scappare: un loro live è un’esperienza totale e imprescindibile, dopo provate pure a togliervi quel sorriso ebete dalla faccia.

Altri grandi nomi della scena internazionale: i Cypress Hill (27 giugno, per una delle due date italiane) accompagnati da Everlast, e i Gogol Bordello (14 luglio) di quel pazzo di Eugene Hütz, che ritornano allo Sherwood dopo la scatenata esibizione del 2010. E poi, sempre sul palco principale, artisti italiani come Caparezza (29 giugno), Tre Allegri Ragazzi Morti (4 luglio), Afterhours (6 luglio), Aucan (7 luglio), Ascanio Celestini (13 luglio).

Tutto questo accompagnato da dj set e tantissime attività parallele (mostre/rassegne gastronomiche/esposizioni/editoria/sport ecc.).

Tuttavia, per chi proprio non ce la farà a venire, anche quest’anno l’intero festival sarà trasmesso in streaming su Sherwood Tv: «Uno sguardo sul nostro festival, una presa di parola collettiva, controcorrente e indipendente. Rigorosamente in diretta, senza censure, live dall’edizione 2010», dicono gli organizzatori.

Da segnalare, inoltre, l’importante novità di questa edizione, che riguarda i prezzi dei biglietti di tutti i concerti previsti a Sherwood: acquistando infatti i biglietti sul sito (qui anche ulteriori informazioni, orari e prezzi) non si devono pagare i diritti di prevendita. Sui circuiti abituali, invece, al prezzo del biglietto va sommato quello dei diritti di prevendita.

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