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Ripristinate anche il “ceffone educativo” e le “bacchettate”

Il ritorno al maestro unico è la novità in materia scolastica presentata dal governo Berlusconi. Novità, che sa di vecchio anche perchè la società in questi anni è profondamente mutata.

Oggi sono stato a Torino per partecipare ad una riunione sindacale rivolta alle RSU. L’argomento trattato riguardava le novità in materia scolastica e il maldestro tentativo del governo di definire riforma i corposissimi tagli all’Istruzione italiana. Ai distratti, soprattutto precari, ricordo che questo governo, nei prossimi tre anni, taglierà 87 mila docenti e a quanto pare ha già fatto sapere che bloccherà - sempre per i prossimi tre anni - le immissioni in ruolo. Dunque – scusate la brutalità – cari precari iniziate una ferma opposizione a tali tagli oppure potete già guardarvi attorno per trovarvi altro da fare.

Tra gli argomenti affrontati, si è parlato del ritorno al maestro unico, scelta didattica per il governo, tagli drastici per la maggioranza degli italiani e in particolare per i genitori che si stanno già organizzando per opporsi a tale scelta. Tra i tagli, checche se ne dica, c’è anche ilquello del tempo pieno, almeno nella modalità che conosciamo noi. Verrà sostituito da una sorta di dopo scuola che come per il maestro unico pare un tuffo nel passato. Tuffo che, provocatoriamente, voglio fare anch’io e per questo chiedo che assieme a queste “novità” vengano ripristinati il famoso “ceffone educativo” e le vecchie care “bacchettate”.

Commenti all'articolo

  • Di Annalisa Melandri (---.---.---.50) 16 settembre 2008 12:42
    Annalisa Melandri

    Andrebbero fatte delle precisazioni e che sono:
    1) non trovo corretto impostare il problema con il discorso dei tagli al personale. Capisco che per molti insegnanti sia questo il problema ma la nuova riforma della scuola è un qualcosa la cui immensa portata portata negativa in termini di qualità dell’insegnamento e di danni ai nostri figli e quindi A TUTTA LA SOCIETA’ credo che sfugga ai più.
    2) Il ritorno al maestro unico, non ci stiamo a passare per fessi e per favore non ci prestiamo a questo è esclusivamente una scelta economica e NON DIDATTICA, tanto è vero che nel decreto legge all’articolo 4 si legge:
    ’’nell’ambito degli obiettivi di contenimento di cui all’art.. 64 del decreto -legge 25 giugno 2008".
    Obiettivi di contenimento vuol dire solo una cosa: TAGLI.
    3) Il tempo pieno viene eliminato e così il modulo, la sorta di doposcuola sarà un servizio a pagamento che rientra nel piano di privatizzazione della scuola che sta portando avanti questo governo e che ovviamente essendo a pagamento sarà a disposizione solo delle famiglie più benestanti, gli altri bambini, quelli che non potranno chissenefrega, tutti con le nonne ottantenni, con le colf davanti alla tv aspettando che tornino i genitori o altrimenti per strada. E tanti saluti. Ah... sennò c’è sempre la possibilità che la mamma smetta di lavorare...
    Tanto dovevo

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