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 Home page > Tribuna Libera > Rinascita morale e rinascita civile

Rinascita morale e rinascita civile

L’emancipazione dalla corruzione politica è possibile soltanto se i cittadini, o almeno una parte importante di essi, riscoprono il significato e il valore dei doveri civili. Può e deve essere una rinascita in primo luogo morale, un ritorno ai principi fondativi della Repubblica racchiusi nella Costituzione. Come insegna Machiavelli, le leggi, per essere osservate, “hanno bisogno de’ buoni costumi”. Nessuna legge, nessuna riforma istituzionale può sconfiggere la corruzione senza il sostegno di efficaci progetti di educazione alla cittadinanza.

Biennale Democrazia 2015 - Torino, 26 marzo, Teatro Gobetti

DISCORSI DELLA BIENNALE
RINASCITA MORALE
E RINASCITA CIVILE

Maurizio Viroli

In questi giorni, l’Italia è il primo Paese europeo per corruzione politica: cosa fare per uscirne? Occorre una rinascita civile e morale della società italiana. Vediamo ora in cosa consiste la rinascita civile di un popolo:

– Crescita economica si, ma non solo;

– Non occorrono nuove leggi o nuove istituzioni;

– No alla potenza economica e militare, ma

– Si allo spirito civico;

– Si al rispetto per gli altri;

– Si al rispetto della legalità;

– Si alla volontà di partecipazione;

– Si alla fiducia nei concittadini.

Quindi rafforzamento del senso civico e promozione della rinascita morale. Le élites intellettuali e politiche debbono riscoprire il senso civile, ricominciando dalla propria coscienza (esperienza morale). Senza rinascita morale non c’è rinascita civile. Il rafforzamento dei doveri morali e civili conducono alla riscoperta e al ritrovamento dei principi fondamentali. Non occorre la creazione di nuovi principi, ma il ritorno al passato sentimento dei doveri civili. Occorre riscoprire i principi fondamentali della nostra Repubblica ben presenti nel passato: ritorno alla Costituzione, mai del tutto messa in atto.

Esempi di ritorno ai principi del passato:

– RINASCIMENTO

– RISORGIMENTO

– RESISTENZA (o secondo Risorgimento).

Si tratta di ritornare a qualcosa che sembrava smarrito: reformatio e regeneratio. Principi presenti nella letteratura latina e nel pensiero cristiano (prima lettera di San Paolo ai romani: trasformatevi mediante il rinnovamento). Dante nel Convivio afferma la somma esigenza della reformatio, nella Commedia: una nuova progenie torna con il rinnovamento (regeneratio).

Machiavelli afferma: “L’Italia pare nata per resuscitare le cose morte”. Nei Discorsi sulla prima deca di Tito Livio egli sostiene la necessità di ritornare alla Repubblica, vero il suo principio. Nel principio di un’esperienza, c’è sempre qualcosa di buono.

San Francesco e San Domenico riuscirono a far rivivere la povertà e l’esempio di Cristo (principi fondamentali del cristianesimo).

Ugo Foscolo riscopre Machiavelli: tutte le istituzioni del mondo sono da ricondurre ai principi.

Leopardi afferma la rinascita della verità, l’amore per la vera gloria ovvero creare sulla terra azioni di giustizia, riscoprendo l’esempio dei popoli antichi.

Mazzini, guida morale del RISORGIMENTO, sostiene una rinascita della RELIGIONE DEI DOVERI (morale).

Gobetti, nel SECONDO RISORGIMENTO desidera la riforma morale dell’Italia, recupera le idee di Alfieri scrivendo nella sua tesi universitaria: non c’è riscatto politico senza riscatto morale.

Nel discorso di chiusura dell’Assemblea Costituente della Repubblica Italiana, De Gasperi avverte il ritorno all’antica eco mazziniana che ha dato vita alla COSTITUZIONE.

Se mettiamo il naso fuori dall’Italia e ci interessiamo ad esempio degli Stati Uniti d’America, vediamo che Abraham Lincoln nel 1854 afferma “abbiamo perso la vecchia fede”; lo schiavismo del Sud allontana la società dai principi della Costituzione Americana, gli stessi della Rivoluzione del 1787: all men are created equal. La corruzione dei principi fondamentali corrompe la Repubblica. We must return to the spirit of revolution. Con il Gettysburg Address (1863) si annunzia il 13° emendamento, si abolisce la schiavitù: a new birth of freedom, una vera riscoperta dei principi della Rivoluzione. Si tratta di una vera e propria influenza del pensiero di Machiavelli: le Repubbliche rinascono, quando si riscoprono i principi fondamentali. Per noi italiani di oggi, quali sono i principi fondamentali? Essi sono tutti contenuti nella Costituzione. Per rinascere occorre ripartire dai doveri, prima dei diritti sanciti dalla Costituzione. Se volessimo riconoscerli quei doveri, potremmo ripartire. Oggi invece assistiamo alle opere di chi sta illegittimamente manomettendo la Carta Costituzionale utilizzando la maggioranza parlamentare invece che utilizzare la procedura contenuta nella Costituzione medesima. Esaminiamo ora questi doveri costituzionali:
- art. 2: doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale;
- art. 67: ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato;
- art. 48: l’esercizio del voto è per il cittadino un dovere civico;
- art. 52: la difesa della Patria è un dovere del cittadino, tenuto conto che l’art. 11 ripudia la guerra di aggressione;
- art. 54: dovere di fedeltà alla Repubblica, alla Costituzione e alle sue leggi; a proposito di questo articolo si deve ricordare che un secondo comma dello stesso non fu approvato dalla Costituente, se ne discusse a lungo. Esso prevedeva il diritto del popolo, di fronte alla violazione delle libertà fondamentali, di opporre resistenza (senza cioè, violare la legge). Fu deciso di non inserire il secondo comma per non legittimare sistematicamente la disubbidienza e in ultima analisi la Rivoluzione. Occorre chiedersi cosa è meglio fra eccesso e difetto di fierezza civile. Probabilmente se il secondo comma dell’articolo 54 fosse stato approvato, avrebbe potuto essere messo in pratica nell’attuale situazione politica.
- art. 98: i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione e non di un uomo: servire un principio vuol dire essere liberi, servire un uomo vuol dire essere schiavi ed è così che muore la Repubblica.
Ecco, attraverso il rispetto dei doveri si giunge alla realizzazione dei diritti di tutti.
Lincoln nel suo Gettysburg Address non parla solo di PRINCIPI, ma di PADRI FONDATORI. Non solo ai principi, ma agli uomini/donne che abbiano dato esempio, occorre far riferimento. Quali sono gli uomini esemplari che possono essere validi per l’Italia? Ad esempio gli appartennenti al Partito d’Azione: Dante Livio Bianco, Alessandro Galante Garrone, Norberto Bobbio, i fratelli Rosselli ed altri ancora. Si vuole che gli azionisti siano considerati degli sconfitti, in realtà furono coloro che reintrodussero l’insegnamento dei principi dopo il buio fascista. Tornando a Machiavelli, la rinascita avviene dopo:
- una crisi devastante (guerra, rivoluzione);
- nuove leggi (nuova Costituzioe);
- semplice “virtù di un uomo”.
Escludendo la guerra che non pare un pericolo attuale, si deve osservare che una nuova Costituzione non è alle porte, anzi si sta per distruggere quella esistente con una riforma dissennata. Non una riforma radicale occorre, ma qualche aggiustamento senza stravolgimento dell’impianto esistente. Un uomo solo con virtù straordinarie? Non se ne vede alcuno. L’attuale premier rompe (rottama), non costruisce. Come uscirne? Siamo di fronte ed immersi in un declino, la via d’uscita è lottare, lasciare testimonianze anche con la parola scritta, lasciare segni e semi per il futuro.
EPPURE E’ UFFICIO DI UN UOMO INSEGNARE AGLI ALTRI.
*** Dopo la lectio, si è passati al dibattito con domande al relatore da parte di alcuni componenti del pubblico. Smemorato ha fatto una domanda semplice, ma provocatoria; avrebbe voluto circostanziarla meglio, ma l’emozione di chi non è abituato a parlare in pubblico ha avuto la meglio.
S. : quali sono le radici storiche e sociali della mancanza di una vera Rivoluzione in Italia?
Prof. M. Viroli: La risposta è abbastanza semplice, in Italia è sempre prevalsa l’indifferenza nei confronti del bene comune: per questo non si è mai avvertita la necessità di una Rivoluzione che letteralmente vuol dire rivolgimento, ritorno. In pratica, sostituzione del Re o di chi gestisce il potere, mediante moti popolari, con un altro potente. Niente di democratico. Essendo io un conservatore nel senso di una predilezione di un ritorno agli usi del passato (ai valori costituzionali per esempio), agli antichi principi, non ritengo utile una Rivoluzione. Occorre una rinascita civile.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Giacomo Nigro (---.---.---.200) 1 aprile 2015 15:08
    Giacomo Nigro

    Il primo grande ostacolo della nuova legge anti-corruzione è alle spalle: il Senato ha approvato, con voto segreto (124 favorevoli), l’articolo 8 del ddl che ripristina il reato di falso in bilancio. Un cosiddetto reato-presupposto, spiegano i magistrati: la falsificazione di bilanci permette infatti la creazione di fondi neri, a loro volta indispensabili per pagare mazzette.
    QUALCHE INCERTO PASSO...
    http://www.lastampa.it/2015/04/01/i...

  • Di (---.---.---.179) 4 aprile 2015 14:49

    Secondo Machiavelli ogni possibile rinascita in una società, può avvenire per tre motivi: in seguito a una catastrofe, grazie a una buona legge o tramite un leader serio e interessato al bene comune.
    “Attualmente in Italia non esiste nessuna di queste tre condizioni. Anzi, al posto delle buone leggi assistiamo alla scomparsa della nostra Costituzione. Questa classe politica sta interpretando in maniera distorta l’art.138 che consente piccole revisioni della Carta, ma qui stanno cambiando più di 40 articoli, è una vergogna!”.

  • Di Giacomo Nigro (---.---.---.118) 24 maggio 2015 11:12
    Giacomo Nigro

    La Costituzione non indica alcun sistema elettorale da adottare, rispettosa com’è di ogni libertà. Trovo nell’art. 49 l’esplicita indicazione del diritto di ogni singolo cittadino di associarsi in partito per concorrere a determinare la politica nazionale. Nessuna limitazione di numero ne di percentuali. Ergo nessun sbarramento negativo è ammesso. Il resto è opportunità politica contingente. Trovo legittima la posizione di chi critica le scelte del Parlamento indotte dal partito di maggioranza, il quale, a mio parere, è inopportuno e poco democratico. Avremo con questa italporcatam un nuovo Parlamento illegittimo e, al momento, persino incerto sul numero delle camere elettive. Discutiamo per ilbene della nostra Repubblica non per il bene di una parte.

    Zino,io, te ed altri, non necessariamente legati alla stessa formazione (se preferisci partito) politica, facciamo tolstojanamente (*) parte di un’associazione ideale e trasversale che tenta di contrastare democraticamente l’avvento di una legge elettorale di parte e non repubblicana. Non vorrei che qualche solone s’inventasse l’avvento di una quarta repubblica. La Repubblica è solo una dal dopoguerra. La seconda ci potrà essere se torniamo ai valori dei Padri Costituenti che sono traditi da lunga pezza. Infine restiamo uniti come, il contadino, ciabattino e cantante, grande e semplice uomo #GianniMorandi, ci invita a fare, con convinzione. Bando alle diatribe fra compagni, avanti con la discussione: il centralismo democratico è morto.

    (*) "... se le persone viziose sono tutte quante collegate tra loro e appunto perciò costituiscono una forza, allora basterà che le persone oneste facciano anche loro altrettanto".

    (Guerra e Pace di Lev Tolstoj).

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