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Rifugiati: “Accordo con la Turchia illegale, va sospeso”. La richiesta di Amnesty all’Ue

L’accordo del 18 marzo tra Unione europea e Turchia va sospeso poiché si basa sulla falsa assunzione che la Turchia sia un paese “sicuro” dove far rientrare i richiedenti asilo arrivati irregolarmente alla frontiera marittima europea.

Oltre al fatto che la Turchia ha già violato il diritto internazionale rimpatriando sirianiafgani e iracheni nei loro paesi sconvolti da conflitti e persecuzione, Amnesty International evidenzia oggi una serie di problemi che riguardano l’inadeguatezza del sistema d’asilo della Turchia e le difficoltà cui vanno incontro i rifugiati fatti rientrare nel paese a seguito dell’accordo del 18 marzo.

Questi problemi non devono stupire. Il sistema d’asilo della Turchia è messo a dura prova dalla presenza di oltre tre milioni di richiedenti asilo e rifugiati: 2.750.000 rifugiati siriani e 400.000 richiedenti asilo e rifugiati provenienti soprattutto da Afghanistan, Iraq e Iran.

Di fronte a questi numeri, la Turchia non può essere in grado di esaminare seriamente e tempestivamente le domande d’asilo, col risultato che centinaia di migliaia di persone restano in un limbo giuridico anche per anni. Le autorità di Ankara hanno rifiutato di fornire ad Amnesty International dati sull’asilo. Ad aprile, tuttavia, avevano dichiarato di aver esaminato circa 4000 domande, ossia l’1,5 per cento delle 266.000 domande d’asilo registrate nel 2015 dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati.

Nel periodo di attesa, le persone devono cavarsela da sole. Sebbene ospitino oltre 264.000 rifugiati siriani in campi situati nelle province meridionali di confine, le autorità turche non sono realisticamente in grado di fornire un riparo al restante 90 per cento (ossia 2.480.000 persone).

Quanto ai 400.000 rifugiati non siriani, sono stati messi a disposizione alloggi popolari a 100 di essi (lo 0,025 per cento del totale). Questo significa che circa tre milioni di richiedenti asilo e rifugiati sono lasciati a sé stessi nella ricerca di un riparo.

Il risultato? Si sopravvive in rifugi precari e di fortuna, si dorme nelle moschee, nei parchi cittadini o nelle stazioni della metropolitana. Come confermato da recenti inchieste televisive, bambini anche di nove anni sono costretti a lavorare per mantenere la famiglia.

Affidare al paese che ospita più richiedenti asilo al mondo il compito di non farli partire e di accogliere quelli rimandati indietro dalla Grecia è un’operazione cinica e destinata al fallimento.

Invece di scaricare le sue responsabilità sulla Turchia, l’Unione europea dovrebbe prendere in esame l’avvio di un ambizioso programma di reinsediamenti per i rifugiati che si trovano attualmente in territorio turco.

Mentre, come già ricordato, la Turchia ospita oltre tre milioni di richiedenti asilo e rifugiati, più di ogni altro paese al mondo, nel 2015 l’Unione europea nel suo complesso ha reinsediato solo 8155 rifugiati.

In definitiva, l’Unione europea ha risposto a una delle peggiori catastrofi umanitarie contemporanee erigendo barriere, dispiegando un maggior numero di guardie di frontiera e firmando accordi inaffidabili coi paesi vicini per tenere lontane le persone dalle sue frontiere.

Il risultato? Miseria, sofferenza e molti più morti in mare.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Fabrizio (---.---.---.244) 4 giugno 2016 08:15

    Avete rotto le scatole con questa storia è in primis amnesty. Lo capite si o no che non ce ne frega niente dei rifugiati e che in Europa NON CE LI VOLIAMO?? Con quale arroganza pretendono di venire in Europa senza visti e qualche soldo in tasca? Siamo già precari di nostro. Rifugiati fuori dalle scatole per piacere e se non vi va a genio la Turchia potete benissimo tornare in Siria a prendervi le bombe. Perché fino a prova contraria la Turchia È un paese sicuro perché non vi prendete le bombe a casa vostra giornalmente. Lo so io cosa siete rifugiati del mio piffero!! Siete dei parassiti!!! Roba da pazzi...

  • Di GeriSteve (---.---.---.180) 6 giugno 2016 00:52

    troppo facile criticare il precedente sfogo xenofobo...

     la verità è che non è accettabile l’invasione dell’Europa da un numero illimitato di profughi.

    Il diritto di asilo rispecchia un principio etico sacrosanto, ma è nato come diritto riferito ai casi singoli, non ad intere popolazioni. A fronte di queste situazioni, va rivisto e corretto.

    Se dopo piazza Tienne A Menn un miliardo di cinesi avesse chiesto un -giustificatissimo- asilo politico in Italia, era pensabile darglielo?

    Amnesty international fa benissimo a ricordarci in quale paese insicurissimo si trovano quei profughi, ma la soluzione non può essere una accoglienza illimitata.

    E poi... che senso ha la distinzione fra chi fugge le guerre e chi fugge la fame?

    La chiesa cristiana cattolica dispone di beni enormi. Perchè non inizia a risarcire l’Africa dei danni provocati dalla sua ideolgica ed insensata lotta contro la contraccezione?

    Perchè NESSUNA forza politica, Amnesty, ong ecc... solleva questo evidentissimo problema?

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.180) 6 giugno 2016 00:58

    troppo facile criticare il precedente sfogo xenofobo...

     la verità è che non è accettabile l’invasione dell’Europa da un numero illimitato di profughi.

    Il diritto di asilo rispecchia un principio etico sacrosanto, ma è nato come diritto riferito ai casi singoli, non ad intere popolazioni. A fronte di queste situazioni, va rivisto e corretto.

    Se dopo piazza Tienne A Menn un miliardo di cinesi avesse chiesto un
     giustificatissimo- asilo politico in Italia, era pensabile darglielo?

    Amnesty international fa benissimo a ricordarci in quale paese insicurissimo si trovano quei profughi, ma la soluzione non può essere una accoglienza illimitata.

    E poi... che senso ha la distinzione fra chi fugge le guerre e chi fugge la fame?

    La chiesa cristiana cattolica dispone di beni enormi. Perchè non inizia a risarcire l’Africa dei danni provocati dalla sua ideolgica ed insensata lotta contro la contraccezione?

    Perchè NESSUNA forza politica, Amnesty, ong ecc... solleva questo evidentissimo problema?

    GeriSteve

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