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Ricapitalizzazione | Il “Bonus Vestager” e la partita di presa in giro dei contribuenti italiani

Dopo la controversa decisione della DG Comp Ue, guidata da Margrethe Vestager, di considerare operazione a condizioni di mercato la ricapitalizzazione della banca tedesca NordLB per mano dei suoi azionisti (pubblici), in Italia qualcuno pare aver maturato il convincimento di disporre di un ricco bonus da spendere, prelevandolo direttamente dalle tasche dei contribuenti tricolori. Ancora una volta, l’epicentro è a Siena ma le scosse arriveranno anche da Bari.

Dovete sapere che MPS, tra le condizioni della ricapitalizzazione precauzionale assai generosamente concessa da Bce e Commissione Ue, deve essere rimessa sul mercato nel 2021, con un cronoprogramma da inviare a Bruxelles entro il 31 dicembre di quest’anno. Centrale a questo programma è la ripulitura di 10-11 miliardi di crediti deteriorati. Come dite? Malgrado la mega cartolarizzazione dello scorso anno su un lordo di 24 miliardi, con garanzie pubbliche sulla tranche senior per 2,9 miliardi nominali, siamo ancora qui a parlare di crediti deteriorati in MPS? Ebbene sì.

Come che sia, pare che il governo italiano avesse deciso di cedere tali crediti deteriorati ad AMCO, la ex SGA, società a controllo totalitario del Tesoro, il cui oggetto sociale sarebbe quello di operare nel mercato della gestione e recupero di crediti deteriorati. Si tratta dunque, almeno così credevamo, di entità destinata ad operare sul mercato. Il quale mercato pare aver fallito di nuovo, visto che il governo italiano ha escogitato di cedere i crediti deteriorati di MPS mediante scissione di attivi aziendali, ad un valore pari a quello netto di libro, intorno al 50%.

La motivazione? Pare sia la comune appartenenza alla sfera pubblica di MPS ed AMCO. Se tale fosse l’effettiva motivazione, sarebbe piuttosto inconsistente. Parliamo di due entità a controllo pubblico ma operanti in un contesto di mercato. Come che sia, pare anche che da Bruxelles abbiano detto di no a questo astutissimo approccio italiano.

Apriti cielo: alcune fonti giornalistiche nostrane parlano di dura reazione italiana, che ora sarebbe pure basata sulla rivendicazione del sopracitato “Bonus NordLB” (o “Bonus Vestager”, come preferite), da spendersi a carico dei contribuenti italiani.

Ora, io non so se le cose stiano effettivamente in questi termini. Se così fosse, mi pare del tutto evidente che questa non sarebbe una transazione a termini di mercato, allo stesso modo in cui la rivendicazione del comune azionista Tesoro come motivazione del pricing della transazione appare piuttosto surreale.

Che poi, se la cessione avvenisse, come sarebbe pagata da AMCO? Con proprie azioni, emesse ed assegnate agli azionisti MPS, soprattutto al Tesoro, che controlla la banca senese al 68% e la stessa AMCO al 100%? Il vantaggio di questa operazione sarebbe quello di mantenere gli azionisti MPS in corsa per avere benefici in caso il realizzo di quei crediti deteriorati avvenisse a prezzi superiori a quello di cessione.

Oppure AMCO pagherebbe cash agli azionisti MPS? In questo caso AMCO dovrebbe fare un aumento di capitale vero (non di carta), cioè il Tesoro dovrebbe ricapitalizzare AMCO per alcuni miliardi, ma recupererebbe il 68% dell’esborso. Un vero affare, allora! Non conosco i dettagli operativi e forse neppure sono pubblici, al momento. Ma è una evidente partita di giro in capo ai contribuenti italiani.

Immaginate poi che i crediti deteriorati di MPS, acquistati da AMCO, vengano realizzati a prezzo inferiore a quello di cessione. In questo caso, AMCO avrebbe una perdita suscettibile di dapauperarne il capitale, costringendo il Tesoro, cioè i contribuenti italiani, ad una ricapitalizzazione.

Potreste obiettarmi che obiettivo è vendere MPS “bene”, per non danneggiare oltre i contribuenti. Dubito assai che gonfiare i prezzi di cessione dei crediti deteriorati e farli acquistare dai contribuenti tramite il Tesoro, sia una strategia tale da beneficiare i contribuenti medesimi, comunque. Ma forse mi sono perso qualcosa. Quello che credo sia ormai acquisito è che il danno per i contribuenti italiani si è prodotto con la “ricapitalizzazione precauzionale” della banca senese, quindi nel passato. Il dubbio è se perdere altri soldi ora o in futuro. Secondo voi, la politica cosa sceglie?

Vedremo come finirà ma ormai è chiaro. Gli italiani reclamano a gran voce un “indennizzo” dalla Vestager: quello di poter finalmente spendere altri miliardi di denaro dei contribuenti nel salvataggio permanente di MPS. E non solo, visto che in rampa di lancio c’è pure la Banca Popolare di Bari e la sua telefonatissima crisi, e qui potrebbe intervenire il Mediocredito Centrale previa robusta dotazione di soldi dei contribuenti.

In caso, anche la popolare barese potrebbe cedere le sue sofferenze ad AMCO a valore netto di libro: tanto sarebbero due entità pubbliche, no? Vedete quanto siamo geni, noi italiani? Abbiamo inventato il moto perpetuo per danneggiare i nostri contribuenti. Pensavate che solo quelli tedeschi dovessero pagare per le loro banche regionali in dissesto?

Eh no: noi siamo italiani, nessuno può fregarci. Vogliamo anche noi una equa quota di miliardi di soldi pubblici da usare per salvare le nostre banche. Dite che è invidia debitorum? Può darsi. Per me resta una stupidità che pagheremo carissima. Con o senza MES.

 

C'è da dire che, tra tassi negativi (che si faranno con commissioni e senza esplicitarli) e recupero oneri per gli esborsi del Fondo interbancario di tutela dei depositi, penso che i conti correnti italiani arriveranno ad avere canoni mensili di 50 euro.

 
 
 
 
Foto: Wikipedia
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