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Riabilitare i disertori della Grande Guerra. Lettera aperta ai deputati di SEL

di Redazione Italia

Continuando a seguire il tema della riabilitazione dei “disertori” della Grande Guerra pubblichiamo la lettera che Francesco Cecchini ha mandato ai deputati di SEL. 

Cari deputati di SEL,

riabilitare la memoria dei soldati fucilati e decimati durante il grande massacro 15-18 è un atto etico per un centenario che, altrimenti, rischia di essere solo retorico. Non ècomunque sufficiente una riabilitazione morale, questa deve essere giuridica. Nel settembre del 1919 ci fu un’amnistia generale che cancellò pendenze penali non gravi. Questa misura non riguardò altri 20mila condannati, tra cui i fucilati con condanna da tribunali militari. I decimati furono passati per le armi senza una condanna formale. Discendenti di soldati fucilati avviarono iniziative giudiziarie e si batterono per anni per vedere riconosciuta la verità su quanto accaduto. Senza nessun risultato positivo. Emblematico è il caso dell’ alpino Ortiz, fucilato con tre compagni a Cercivento In Carnia, con l’accusa di diserzione. Un suo pronipote si batte dal 1988, ma invano. La sua istanza di riabilitazione viene rigettata perché secondo i codici di procedura deve essere proposta dall’ interessato, fucilato decenni prima.

Alcuni deputati del PD, tra cui la trevigiana Simonetta Rubinato hanno presentato una proposta di legge. 

La proposta di legge non tiene conto che vi furono esecuzioni senza processo conseguenti a circolari ad integrazione del Codice penale miltare, che ampiava a dismisura l’ art: 40 del Codice stesso e che di misure repressive non sempre rimase traccia a verbale. Inoltre vi furono vere e proprie esecuzioni sommarie da parte di ufficiali o sottoufficiali che sopprimevano immediatamenti soldati ritenuti rei di compremettere azioni militari o la sicurezza del reparto.

Indico il link con un documento di Paolo Antolini del Museo Civico del Risorgimento di Bologna che da un quadro della situazione, con un elenco dei caduti vittime della giustizia militare documentati da sentenze o verbali che fornisce un quadro abbastanza dettagliato di quanto avvenne anche se il conteggio di coloro che persero la vita per esecuzioni sommarie noo è esatta. 

Credo valga la pena o presentare una legge di riabilitazione che tenga conto di quanto sopra . La riabiltazione deve essere collettiva ed includere coloro di cui non si conosce il nome. Inoltre sarebbe importante parlare di questo tema anche nel parlamento europeo.

Vivendo nella Marca trevigiana sono disponibile, secondo vostra convenienza ad un incontro di chiarimento / approfondimento.

Grazie per l’ attenzione.

Un caro saluto e buon lavoro,

Francesco Cecchini

Questo articolo è stato pubblicato qui

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