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 Home page > Tribuna Libera > Return to sender: come reagire ad uno stupro?

Return to sender: come reagire ad uno stupro?

Return to sender è un film del 2011 di Fouad Mikati. Miranda è un infermiera che ama molto il suo lavoro ed ha una bella casa. Miranda ama fare torte ed è una persona che è ossessionata dalla pulizia: infatti, in molte scene del film, vediamo tale personaggio pulire vari oggetti con dei fazzolettini prima di utilizzarli.

Miranda ha un appuntamento al buio con un tale che si chiama Kevin. Qualche sera prima, Miranda ha salvato un uomo che stava affogando mentre stava mangiando e nella stessa sera Miranda si è scontrata, casualmente, con un ragazzo molto giovane, William.

Miranda si sta preparando per l’incontro con Kevin e vede William fuori la sua porta. La ragazza fa entrare William pensando che quest’ultimo sia Kevin. William, non molto tempo dopo, violenta Miranda su un tavolino della casa della ragazza.

Miranda finisce in ospedale e William finisce in prigione. A questo punto del film Miranda comincia a mandare delle lettere a William. William, in un primo momento, rispedisce le lettere al mittente. In seguito, Miranda e William cominciano a vedersi nella prigione dove William è detenuto. La ragazza, agli incontri con William, si veste in modo sexy ed è molto attraente e William perde completamente la testa per Miranda.

Infatti, appena uscito di prigione, William va a casa di Miranda più volte e fa dei lavori sulla veranda della casa della ragazza. William spera di farsi perdonare del tutto da Miranda e di “ricominciare” con lei. A tutto questo si oppone il padre di Miranda che va su tutte le furie quando viene a sapere che la figlia si vede con il ragazzo che l’ha brutalmente violentata.

La realtà dei fatti è invece molto diversa…Un giorno, William, mentre sta lavorando, chiede di poter entrare in casa di Miranda perché dice di non sentirsi molto bene. Il ragazzo chiede a Miranda di poter usare il suo bagno e le chiede anche di potersi stendere un po sul suo letto. Miranda accontenta William e lo fa entrare in casa. Ecco che succede l’imprevedibile: William, poco dopo, si trova bloccato su un lettino nel seminterrato della casa e Miranda è lì a torturarlo sia dal punto di vista fisico che psicologico.

William si trova con una mano amputata e anche qualcos’altro: infatti non si riesce a capire cosa sia stato ancora amputato perché non viene mostrato in modo chiaro. Forse è una gamba o il pene di William…Il film finisce con Miranda che va a trovare il padre: la ragazza dice al padre che William non andrà più in giro…

Return to sender mostra come reagire ad uno stupro? Difficile davvero rispondere a questa domanda. Il film sembra porre una domanda: una vittima di uno stupro può sentirsi soddisfatta della pena che dovrà scontare il suo violentatore? O forse tale vittima di stupro deve farsi giustizia da sola travalicando legge e morale?

Un film davvero complesso da decifrare. Tale film punta tutto sulla figura evidentemente disturbata di Miranda, impersonata da un’ottima Rosamund Pike, la quale recita in un ruolo molto simile a quello già visto in Gone Girl. Nel film appena citato Pike ricopre il ruolo di Amy Elliott-Dunne, una moglie assassina e manipolatrice. Il personaggio di Miranda stupisce per la sua capacità di manipolare William. Il “gioco” di Miranda ha un solo fine: far soffrire William e fargli “pagare” l’errore commesso con lei.

Rosamund Pike da vita ad un personaggio enigmatico, freddo ed audace: Miranda nella sua azione è chirurgica, è come un rasoio affilato che non genera alcun tipo di sbavatura. Miranda impressiona per il suo essere oltremodo “perfetta” in ogni cosa che fa. Dopo lo stupro Miranda sembra aver perso la precisione con la sua mano, precisione che abbiamo potuto ammirare, nel corso del film, sia nel suo lavoro di infermiera sia nel suo hobby di fare torte. Miranda non può assolutamente sopportare la perdita della sua precisione, una delle sue caratteristiche distintive. Miranda è un personaggio oscuro e tenebroso, un personaggio diabolico che incute terrore e paura, un personaggio che è meglio non incontrare…

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Giustizia (---.---.---.164) 23 settembre 2017 23:39

    La critica italiana definisce il personaggio di Miranda": oscuro, tenebroso e disturbato". I soliti commenti della cultura buonista e perdonista Italiana e cattolica. Peccato che poi tutti questi buonisti quando dovrebbero essere l’esempio tutto sono fuorché buoni o caritatevoli... un stupro per una donna vuol dire distruggere la sua stima, annientare la sua volontà, ucciderla psicologicamente punendola per essere donna e sicura di se. È un rito tribale giustificato dalla cultura italiana maschilista e retrograda dove le donne se siamo libere "ci cerchiamo la violenza e anche la morte". Poi additano di fanatismo e non rispetto delle donne i musulmani.... IPOCRITI.

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